Il viaggio non era nei piani. Elena, 38 anni, architetta paesaggista di Firenze, voleva soltanto finire quel progetto di parco urbano senza che le piovesse addosso un’altra mail urgente. Poi è arrivata l’offerta: una settimana in un granaio ristrutturato nelle Highlands, in cambio del suo mini-loft con terrazza. I proprietari scozzesi desideravano “sentire il rumore dei motorini e del Duomo”. Lei, all’opposto, aveva bisogno di un luogo dove l’unico traffico fosse di nuvole.

Il granaio era un rettangolo di pietra scura, con travi ancora profumate di fieno e un soppalco che oscillava dolcemente. Dentro: stufa a legna, un tavolo gigantesco, scaffali semivuoti, e soprattutto un telescopio puntato verso una collina nuda. Non c’era televisione. C’era il vento, che entrava dalle fessure come un ospite mai annunciato.

La prima notte Elena accese la stufa e restò a osservarla come un animale addormentato. La seconda salì sul soppalco e guardò nel telescopio: niente stelle, solo la sagoma della collina e un puntino rosso intermittente. Forse un riflesso. Forse qualcuno.

Passarono i giorni. Camminava tra i muretti a secco, tornava con le scarpe infangate, si scaldava il palmo delle mani sulle tazze di tè. Una mattina trovò, infilata sotto la porta, una fotografia ingiallita: il granaio quarant’anni prima, identico. Sul retro, poche parole: “Siamo ancora qui, basta guardare meglio.” Non c’era firma.

La sesta notte il cielo si aprì. Un nero così profondo da sembrare liquido. Elena puntò di nuovo il telescopio: stavolta il puntino rosso diventò una piccola lanterna su per la collina. Nessun sentiero, nessuna casa segnata sulle mappe. Non andò a cercarla. Rimase a guardarla spegnersi, come un punto alla fine di una frase che non aveva scritto lei.

Il giorno della partenza lasciò sul tavolo un biglietto:
“Ho imparato che non tutti gli orizzonti sono davanti. Alcuni ti guardano da sopra.”
Accanto, posò il suo quaderno di schizzi, aperto su una pagina con una collina e una lanterna rossa.

Interno granaio ristrutturato Highlands con telescopio, stufa e quaderno di schizzi, atmosfera intima e nordica”