La pastasciutta è il vostro piatto preferito? Ma temete che un eccessivo consumo possa far aumentare il vostro peso? E se esistesse una soluzione a questo problema?Una prima risposta giunge dalla rivista Cell su cui è stato pubblicato uno studio riguardante i fattori responsabili dell’aumento di peso causato da un consumo eccessivo di carboidrati. I ricercatori dell’Università californiana di Berkeley hanno individuato il gene, DNA-PK (Dna-Dependent Protein Kinase), che svolge un ruolo primario nella trasformazione dei carboidrati in grassi, che avviene nel fegato. Una scoperta che potrebbe aprire nuove frontiere sullo studio del metabolismo umano e sulla prevenzione dell’obesità. Gli studiosi hanno compiuto una serie di esperimenti su alcuni topi da laboratorio ai quali era stato “disattivato” il gene incriminato. Si è notato così che le cavie non ingrassavano nonostante gli venisse loro somministrata una dieta composta dal 70% di carboidrati e priva di grassi. I topi con il gene DNA-PK “spento” sono risultati il 40% più magri rispetto ad una gruppo di topi che seguivano una dieta normale.Hei Sook Sul, responsabile della ricerca, ha affermato che la scoperta del gene DNA-PK dona alla scienza una chiave di lettura per comprendere, dopo 20 anni, il meccanismo molecolare che permette la trasformazione del glucosio in eccesso in acidi grassi. Il DNA-PK era già noto agli scenziati in quanto, oltre a riparare i danni del Dna, è un valido ausilio nella lotta alle cellule tumorali.I ricercatori di Berkeley hanno aggiunto che una dieta equilibrata resta la soluzione migliore per mantenersi in forma. Responsabili dell’obesità restano abitudini e stili di vita errati. Non è possibile dimagrire disattivando un gene perché quest’azione potrebbe provocare l’attivazione di un altro gene che metterebbe a rischio il normale equilibrio del corpo umano.