La costiera amalfitana è un paradiso naturale sospeso tra il cielo e il mare, famosa in tutto il mondo per il fascino delle sue spiagge, il profumo di agrumi, il buon cibo e le case arroccate sui monti da cui si scorge il blu infinito del mare. Una terra di colori e natura incontaminata che si reinventa di continuo, offrendo ai visitatori molto di più di una semplice giornata di sole tra ombrelloni e gite in barca. Le sue insenature naturali e i suoi sentieri immersi nel verde hanno restituito agli appassionati di trekking dei percorsi meravigliosi alla scoperta di siti archeologici e viste mozzafiato. La costiera amalfitana ha ospitato negli anni civiltà e culture diverse che hanno lasciato il loro segno su questa terra ricca di curiosità insolite e segrete, a metà tra storia e leggenda.

Cinque itinerari originali alla scoperta di Amalfi e dintorni

Tra le vallate e i promontori a picco sul mare echeggiano ancora storie di creature mitologiche che negli anni hanno dato vita a vere e proprie leggende. Partendo da Amalfi ed avventurandosi verso i borghi limitrofi capita di imbattersi in luoghi misteriosi. Uno di questi è indubbiamente la Torre dello Ziro, una costruzione medievale situata nel tratto di strada che collega Amalfi ad Atrani. Sulle sue origini si sa davvero poco, ma indubbiamente era parte di una linea difensiva che consentiva di avvistare i nemici che arrivavano dal mare: la sua posizione strategica regala ancora oggi a chi la osserva un panorama di rara bellezza, avvolto però da un velo di mistero. Si narra che nella torre fu rinchiusa insieme ai figli Giovanna d’Aragona, nipote del re di Napoli Ferrante I, accusata di aver sposato clandestinamente un uomo di basso rango dopo essere rimasta vedova del primo marito. Gli abitanti del luogo sospettano che la torre sia ancora abitata dal suo fantasma che vaga senza trovare pace.

Non lontano da lì, lungo la costa tra Praiano e Conca dei Marini, c’è un’altra storia che vale la pena ascoltare: il mito delle janare. Si racconta di queste donne misteriose che di notte si trasformano in streghe per attirare i pescatori con lusinghe per poi sacrificarli alla natura e al mare. L’origine di questa credenza è legata alla storia della costa da sempre abitata da pescatori ed esploratori che partivano per mesi o anni, costringendo le mogli a lunghi periodi di solitudine. E parlando di viaggi senza fine, spingendosi verso Massa Lubrense, si può visitare la Baia di Ieranto, un luogo incantato dove, secondo quanto riportato dagli storici latini, Ulisse incontrò le sirene che tentarono di irretirlo col loro canto.

Avventurandosi invece dal lato opposto della costa, verso Maiori, merita una visita il Palazzo Mezzocapo, antica dimora di un marchese che fece realizzare un bellissimo giardino con giochi prospettici, eleganti padiglioni e aiuole disposte in modo da formare una croce di Malta: un simbolo nascosto per rivelare agli osservatori più attenti l’ordine a cui appartenevano alcuni membri della famiglia. Ma non è tutto perché anche restando ad Amalfi si può trovare qualcosa di insolito che va oltre i luoghi simbolo del famoso Duomo di Sant’Andrea, la cripta e il Chiostro del Paradiso. Lungo le caratteristiche viuzze del centro, si incontra la famosa fontana “De Cape ‘e Ciucci” dove un tempo si abbeveravano gli asini dei contadini che trasportavano le merci in città. All’interno della vasca c’è un caratteristico presepe popolare con la natività coperta dall’acqua e le statue di pastori e artigiani sulla parete emersa ad adornare la roccia. Qualche metro più in là, suggestiva è anche la visita alla Caravella Art Gallery: un viaggio sensoriale tra le ceramiche realizzate da abili artigiani del luogo.

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