Dal 15 ottobre al cinema, WOMAN IN GOLD, il film di Simon Curtis, è la commovente, emozionante storia vera di una donna che si trova a fare i conti con un passato doloroso, dal quale cerca di riavere ciò che le è stato indebitamente portato via.

WOMAN IN GOLD è la toccante storia vera di una donna che, grazie a un giovane, ma abile avvocato, riesce a ottenere giustizia per sé e per la propria famiglia, riparando al danno subito molti anni prima. Sessant’anni dopo aver lasciato Vienna, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’ebrea Maria Altmann (Helen Mirren), ormai anziana, intraprende un viaggio allo scopo di recuperare i beni illecitamente sottratti agli Altmann dai nazisti. Tra questi, il celebre dipinto Ritratto di Adele Bloch-Bauer, nonché ritratto dell’amata zia Adele, capolavoro artistico nazionale e alter ego di Monna Lisa in Austria. Alla morte di sua sorella, Maria scopre tra gli effetti personali della donna una lettera che testimonia i tentativi di rientrare in possesso di cinque dipinti di Klimt, in passato appartenuti alla famiglia Altmann ma custoditi alla galleria Belvedere in Austria.

Convinto che il caso possa avere un esito favorevole per la sua assistita, e spinto dall’insoddisfazione per la propria vita professionale, il giovane avvocato Randy Schoenberg (Ryan Reynolds), figlio di immigrati austriaci, decide di aiutarla nell’impresa. Randy ha appena iniziato ad esercitare in un prestigioso studio legale, ed è appena diventato papà: all’inizio il caso di Maria gli appare come un’inutile perdita di tempo. L’importanza dei dipinti e il crescente senso del dovere, tuttavia, lo spingono ad impegnarsi. Inesperto ma abile e intraprendente, Randy si lancia a capofitto nelle ricerche, mettendo a nudo una sistematica operazione di copertura in terra austriaca, nonché una certa connivenza a livello nazionale, al solo scopo di impedire che le opere d’arte escano dal suolo austriaco. Insieme Maria e Randy intraprendono una battaglia legale che li vede arrivare fino alla Corte Suprema, passando per il cuore dell’establishment austriaco. I viaggi tra l’America e l’Austria costringono Maria ad affrontare i ricordi mai sopiti dei giorni spensierati trascorsi a Vienna prima dell’arrivo dei nazisti, e il dolore di vedersi strappare tutto, prima di essere costretta, in un estremo tentativo, ad abbandonare la famiglia e a emigrare negli Stati Uniti con Fritz, suo novella sposo. L’ardua battaglia legale vede Randy maturare in capacità ed esperienza. La sua intraprendenza e la sua bravura riusciranno a restituire a Maria i dipinti della sua famiglia, conquista importante quanto amara, soprattutto alla luce di tutte le opera d’arte indebitamente sottratte e mai più restituite.