Chi ti ama lo riconosci da come ti tratta quando sei a dieta: potrebbe essere riassunta così la riflessione che coinvolge tutti coloro che hanno a che fare, in famiglia, sul lavoro o tra gli amici, con qualcuno che ha deciso di perdere qualche chilo di troppo.

Ecco dunque un piccolo decalogo, o se si preferisce un piccolo galateo della dieta, che potrebbe essere consigliato a chi, mostrando comprensione per i sacrifici altrui, può contribuire al benessere e forse anche alla riuscita di un programma dimagrante.

A riportarlo è il nuovissimo saggio narrativo “Dimagrire, porca miseria!”, di Elisa Origi, edito da Hygeia Press e disponibile in tutti i principali store online, come Amazon.

Eccolo allora il nuovo galateo per aiutare chi è a dieta secondo il libro:

1. Non minimizzate, deriderete, rintuzzate, osteggiate le decisioni altrui.

2. Provate a condividere il menu della persona che vi ha detto di essere dieta. Ogni sorrisetto di sufficienza evitato è un’occasione di imparare qualcosa di nuovo acquisita.

3. Non dite frasi come era ora, adesso vediamo dopo quante ore rinunci, sarà come la scorsa volta. Questa volta per la persona che state scoraggiando potrebbe essere la volta giusta. Mentre voi potreste non avere una seconda chance di essere meno anticipatici con quella persona.

4. Non offrite fette di salame come aperitivo a una persona a dieta, venendovene fuori magari con qualche frasetta del tipo che vuoi che sia, oppure dai, fammi compagnia. Il salame non è un alimento da consumare per chi intende perdere peso, lo sapevate?

5. Sì, a volte le persone iniziano una dieta proprio nel giorno in cui a voi è saltato in testa di cucinare una torta spaziale. No, non crollerà il mondo se quella persona assaggerà la vostra torta spaziale e rimanderà l’inizio della sua dieta. E no, non prenderà di colpo altri cento chili solo per quell’assaggio. Quindi potete smetterla di tirare fuori frasi e piccoli ricatti del genere. Tanto ve la siete già persa una buona occasione per ridimensionare il vostro mondo egocentrico.

6. Uh, per carità: nessuno obbligherà anche voi a questa dieta. Però, per favore, il budino al cioccolato andate a mangiarvelo da un’altra parte. Un pizzico di solidarietà non guasta, in certi casi.

7. Vietato lanciare anatemi: diventerai anoressica, sciupata, esaurita, nervosa. Scheletrica, malaticcia, irriconoscibile; esagerata. Qui le esagerazioni le state tirando fuori solo voi, miei cari!

8. Ma devi proprio? Ma chi te lo fa fare? non basterebbe soltanto mangiare un po’ di meno? Ma chi te l’ha messa in testa questa cosa? Io vi ho fatto solo un po’ di esempi, ma una cosa bella che potreste fare nei confronti di chi vi ha appena detto di volersi mettere a dieta, è di prendere un foglio di carta e far scrivere alla persona in questione un nutrito elenco di frasi che lei non vorrebbe proprio sentire. o non vorrebbe sentire più. poi attenetevi alle indicazioni ricevute, però.

9. No, non avete il diritto di criticare chi ha deciso di mettersi a dieta anche se voi avete l’obiettivo opposto: metter su qualche chiletto. Ognuno ha il diritto di vivere come può, diceva, una volta, una canzone.

10. Se tu volessi, potresti. Ripetiamo tutti insieme: non minimizziamo. Col cavolo che stare a dieta è facile!

 

“Dimagrire, porca miseria! – Comfort Book

Voler dimagrire è un desiderio che accompagna moltissime persone, forse la maggior parte di esse, senza grandi distinzioni di sesso e socialità. Ma non solo. Perché sentire di voler assottigliare i propri confini si accompagna spesso a un senso di inadeguatezza che può essere fonte di piccole, grandi sofferenze. Idiosincrasie, autoironia, lievi isterie.

Elisa Origi affronta l’argomento con piglio e umorismo, senza rinunciare a uno stile narrativo delicato e rispettoso, perché il bisogno di snellezza che ci caratterizza – e spesso ci ossessiona – merita di essere raccontato più che descritto.

Questo non è infatti un saggio sociologico o un manuale di psicologia: e allora, di che cosa si tratta? La risposta sta proprio nel sottotitolo: un comfort book, un libro cioè in cui ritrovarsi, riconoscersi e forse aggrapparsi quando si avverte la necessità di rimettersi in discussione per provare a migliorarsi, partendo dal proprio corpo ma andando, evidentemente, anche oltre. “Dimagrire, porca miseria!” è un libro per ripercorrere tutte le tappe che portano dalla decisione di voler perdere peso, all’entusiasmo che ne consegue; fino al calo di motivazione, nascosto dietro a ogni angolo.

Una quotidianità scandita dalla dieta diventa così una somma di piccoli riti, buoni propositi e voglia di vedersi migliori, non solo esteticamente. Entrano così in gioco autostima e disciplina, senso della misura e capacità di ascoltarsi. Un cammino da osservare con cura, perché in grado di rivelare tanto della nostra umanità. Per questo la scrittura segue un doppio registro, affrontando il tema con verve comica ma senza dimenticare quante difficoltà possa comportare il sovrappeso, anche quando lieve. Insomma, un libro per chi saprebbe già come fare per perdere peso. Ma non riesce a iniziare. Perché per dimagrire non è sufficiente attenersi alle tabelle dei conteggi calorici, occorre volersi bene, in primis.

Anche per questo, il libro si apre, nel suo cuore, a una serie di veri e propri racconti, dove il cibo è al centro del mondo dei loro protagonisti che svelano a volte tratti acerbi della propria personalità, a volte tensioni semplicemente drammatiche.

“Dimagrire, porca miseria!” è un libro da leggere quando i libri sui metodi più folgoranti per perdere peso, ormai, li si è letti un po’ tutti.

 

Dimagrire, porca miseria! Comfort book