C’è chi organizza. C’è chi decora.
E poi ci sei tu, che guardi tutto questo con affetto (moderato) ma anche con una certa distanza.

Non è che non ti piaccia la Pasqua.
È che sei già stancə.
Fisicamente, emotivamente, spiritualmente e forse anche esistenzialmente.

Questa guida è pensata per te.
Che non vuoi fingere entusiasmo, ma neanche deludere la nonna.

☁️ 1. Sì, puoi non fare tutto. E neanche metà.

Le liste pasquali sono lunghe.
Tavola, regali, menu, messaggi di auguri con frasi pensate per apparire serene.

📌 La verità è che puoi fare meno. Anche pochissimo. Anche niente.
La tua presenza vale più delle stoviglie coordinate.

🙃 2. Se ti senti fuori luogo, è normale

La primavera ti chiede di rifiorire. La società ti chiede di partecipare.
Il tuo corpo, invece, ti chiede di sederti in silenzio.

📌 Questo contrasto è reale. Non sei tu a essere sbagliato.
È il mondo a essere rumoroso. E a Pasqua lo è più del solito.

🛋️ 3. Festeggiare in piccolo è comunque festeggiare

Un panino con vista. Una colomba mangiata in silenzio. Una preghiera non detta, ma sentita.
📌 Non servono 10 persone per creare un momento vero.

Pasqua è anche il gesto minimo che scegli di vivere con senso.

🎧 4. Prepara il tuo kit di difesa affettiva

⚙️ Playlist gentile
⚙️ Scuse credibili (“devo controllare il forno” è universale)
⚙️ Persona complice che ti salva nelle conversazioni
⚙️ Piani di fuga (reali o mentali)

📌 Avere strumenti non significa essere antisociale.
Significa conoscersi. E questo, sì, è pasquale.

🕊️ 5. Anche non sentire niente è un modo di esserci

Non devi provare gratitudine. Non devi sentirti ispirato.
Non devi ricaricare l’anima.
📌 Puoi solo essere.
Stanco, presente, leggermente distratto ma ancora lì.

Pasqua è anche un campo minato emotivo per chi non ha voglia di giocare.

E allora, tu resta come sei.
Con la tua tazza, la tua lentezza, e la tua distanza intelligente dalle cose rumorose.

Non devi mostrare gioia.
Basta che non ti dimentichi di respirare.