Con l’arrivo della primavera, le giornate si allungano, la natura si risveglia e cresce in molte persone la sensazione – spesso indotta da dinamiche sociali e culturali – che sia il momento giusto per “stare bene”. Tuttavia, la realtà emotiva di ciascuno può scontrarsi con questa pressione stagionale, generando senso di inadeguatezza o frustrazione.

Non si tratta sempre di vera instabilità, quanto piuttosto della difficoltà di tenere il passo con aspettative che crescono insieme alle temperature. In questo contesto, acquisire strumenti per “fingere” un equilibrio emotivo può non essere un inganno, ma un primo passo verso una gestione più consapevole del proprio benessere.

1. Respirazione e consapevolezza del corpo

La respirazione diaframmatica resta una tecnica utile, anche per chi è alle prime armi. Prendersi anche solo cinque minuti al giorno per praticare una respirazione lenta e profonda, possibilmente in uno spazio tranquillo, può contribuire ad abbassare i livelli di stress percepiti e a restituire una sensazione di controllo.

2. Routine e piccoli rituali

Costruire abitudini quotidiane semplici ma coerenti – come tenere un’agenda personale, organizzare le attività in blocchi orari o dedicare un momento alla lettura – aiuta a ristabilire una forma di stabilità, anche simbolica. Spesso la serenità nasce dall’ordine, per quanto fragile possa essere.

3. Sospendere il giudizio verso se stessi

Accettare che l’equilibrio non è uno stato permanente ma un processo dinamico è fondamentale. La primavera può amplificare alcune insicurezze emotive. È utile, in questi casi, evitare paragoni con la narrazione filtrata che emerge dai social e concentrarsi sul proprio percorso personale.

4. Benessere digitale e stimoli visivi

Anche il nostro ambiente digitale influisce sul benessere percepito. Prendersi una pausa dai contenuti ansiogeni, ridurre il tempo passato davanti agli schermi e preferire stimoli visivi positivi (immagini naturali, musica rilassante, letture leggere) può favorire una maggiore distensione mentale.

5. Simulare serenità come pratica intenzionale

Fingere di stare bene non significa mentire: può essere una forma di auto-aiuto. Assumere posture rilassate, sorridere anche lievemente, mantenere un tono di voce calmo: sono tutti comportamenti che, secondo la psicologia comportamentale, possono avere un impatto concreto sull’umore reale.


In un periodo dell’anno che esige spesso entusiasmo e proattività, è importante riconoscere che il benessere psicologico non è un obbligo stagionale. Accogliere le proprie emozioni, anche quelle scomode, e costruire uno spazio di equilibrio – anche solo apparente – può essere un primo passo verso una primavera più autentica e serena.