Ci sono film che si chiudono con la parola Fine. E altri che continuano a vivere nei giorni successivi, quando la testa corre, il cuore rivede le scene, e tu senti il bisogno di scrivere.
Non per fare la recensione. Non per darne un voto. Ma per tenere traccia di un’emozione, come se fosse un sogno da non far sfumare.
Quel gesto, così antico e così vivo, di prendere carta e penna — dopo aver visto qualcosa che ti ha colpito — è diventato raro. Ma è ancora uno dei modi più sinceri per riconoscere che il cinema ci cambia. Anche solo per un’ora e mezza.
Per chi ama portarsi un film dietro, come un bagaglio invisibile, ci sono le agende Intempo: oggetti che non servono solo a pianificare, ma a custodire.
Scene, dettagli, dialoghi, impressioni, parole da tenere in tasca. Perché scrivere dopo il film è un modo per non lasciar andare tutto.
🎬 Scene che restano, anche se non lo sai
A volte ti colpisce un’inquadratura. Altre volte, una frase detta sottovoce. O semplicemente un silenzio.
La CIAK TREND, agile e compatta, è l’ideale per chi ha bisogno di annotare subito qualcosa appena uscito dalla sala: quei lampi rapidi che spariscono se non li fermi al volo, sul tram, in coda al bar, o anche durante i titoli di coda.
Poi ci sono quei film che si rivelano piano. Che sedimentano. Che non si possono scrivere di getto, ma solo a distanza. Per questi, c’è la GOLD: raffinata, con pagine che sembrano fatte apposta per i pensieri profondi, quelli che arrivano quando meno te li aspetti.

🖋 Scrivere di cinema è un atto d’amore
Non serve essere critici per raccontare un film.
Anzi: spesso, le parole più vere sono quelle che restano tra te e la tua pagina.
Con la RICCIOLO, ogni emozione trova spazio: righe leggere, margini morbidi, un layout che invita a esprimersi senza forma rigida. È l’agenda perfetta per chi vuole raccontare un film con schizzi, parole libere, magari incollare il biglietto della proiezione.
La CARTESIO, invece, è per chi cerca rigore anche nel cinema. Magari per chi studia, insegna, colleziona. La struttura permette di tenere traccia delle visioni, delle uscite, dei festival, delle classifiche personali — perché sì, anche questo è amore per il cinema.

📽 Per ogni storia che entra, una pagina che si apre
Il cinema è una porta. Ma è scrivendo che decidiamo se attraversarla davvero.
Scrivere dopo un film significa fare spazio dentro di sé. Significa riscrivere una scena a modo nostro.
Oppure semplicemente accettare che qualcosa ci ha toccato, anche se non sappiamo dire bene cosa.
Non importa se scrivi una frase o tre pagine. Se lo fai ogni volta o una volta ogni tanto.
L’importante è farlo per te. Per trattenere qualcosa che, altrimenti, si dissolverebbe come le luci in sala.




