C’è qualcosa di magico nel restare, mentre tutti partono.

A dicembre, mentre le bacheche si riempiono di viaggi ai mercatini, fughe in baita e settimane bianche, noi abbiamo deciso di restare in città. Ma con uno spirito diverso. Come se fossimo appena arrivati. Come se ci fossimo dati appuntamento con lei — la nostra città — per conoscerla meglio.

Abbiamo camminato lentamente, senza Google Maps, lasciandoci guidare dai rumori.
Abbiamo fatto colazione al bar, ordinando senza fretta.
Abbiamo notato decorazioni nuove e insegne vecchie.
Abbiamo visitato un museo che avevamo sempre rimandato.
Abbiamo preso l’autobus solo per guardare fuori dal finestrino.

🎄 Dicembre in versione slow non è meno festivo. È solo più nostro.

La guida turistica l’abbiamo trovata nella nostra curiosità. Abbiamo fotografato palazzi che avevamo smesso di guardare, scoperto una piccola libreria con titoli rari, fatto merenda in una pasticceria di quartiere dove si respira vaniglia e memoria.

E alla sera, invece di un cenone, un piatto caldo cucinato lentamente.
Un film visto sul divano, ma come fosse un cinema.
Una candela accesa per dire: anche oggi, abbiamo vissuto.

Restare non è rinunciare. È scegliere.
E in questa stagione così piena, così rumorosa, scegliere di restare può essere la forma più raffinata di fuga.