Dicembre, lo sappiamo, è il mese in cui entra tutto: regali, pacchetti, ceste, ricordini, addobbi extra. Quello che non vediamo – finché non è troppo tardi – è che spesso non c’è più spazio dove farli entrare.

Per questo abbiamo pensato a un mini decluttering d’inverno, da fare tra il 1° e il 20 dicembre, senza stravolgere le giornate: mezz’ora al giorno, uno spazio alla volta. Così arriviamo alle feste con armadi, credenze e scaffali del soggiorno più leggeri, e l’idea di aprire un cassetto non ci farà venire voglia di richiuderlo subito.

Il nostro patto: 30 minuti al giorno, non di più

Non stiamo organizzando un trasloco, né un “cambio vita”.
Ci diamo una regola semplice:

  • Tempo massimo: 30 minuti (mettiamo un timer, davvero).
  • Obiettivo per volta: un ripiano, un cassetto, una micro-area.
  • Niente perfezionismo: meglio “fatto” che “perfetto”.
  • Tre categorie base:
    • Teniamo e rimettiamo a posto
    • Regaliamo/doniamo/vendiamo
    • Da buttare/riciclare

Prepariamo una borsa o scatola per ogni categoria “in uscita” e la teniamo a portata di mano per tutto il periodo del decluttering.

Giorni 1–7: alleggeriamo il guardaroba

Partiamo dal posto che più spesso ci mette alla prova: l’armadio. Non lo svuotiamo tutto insieme, lo affrontiamo “a fette”.

1. Cominciamo dai capi appesi

Per i primi due giorni possiamo dedicarci solo ai vestiti appesi:

  • Giacche, cappotti, abiti.
  • Ci chiediamo: lo abbiamo indossato nell’ultimo inverno? Lo metteremmo domani?
  • Se la risposta è no, lo spostiamo nella borsa “da dare via”.

L’obiettivo non è avere l’armadio minimal da copertina, ma far respirare le grucce e vedere chiaramente cosa abbiamo.

2. Maglioni e felpe: il famoso “lo tengo per casa”

Nei giorni successivi passiamo ai ripiani con maglioni e felpe. Qui facciamo attenzione alla categoria trappola: “lo tengo per casa”.

  • Ci concediamo 1–2 capi “da casa” che amiamo davvero.
  • Il resto, se è in buono stato, può diventare:
    • una donazione,
    • un capo da regalare a qualcuno a cui serve,
    • o, se è rovinato, un tessuto da riciclare.

Pieghiamo i maglioni in modo visibile: quelli che usiamo di più davanti, quelli più eleganti o per occasioni speciali dietro.

3. Cassetti “misti”: accessori, collant, sciarpe

Gli ultimi giorni del blocco guardaroba li dedichiamo ai cassetti piccoli:

  • Collant smagliati? Si buttano senza sensi di colpa.
  • Sciarpe doppione che non mettiamo mai? In borsa “da dare via”.
  • Cinture rovinate o che non usiamo più? Valutiamo se ripararle o salutarle.

In questo modo, quando arriveranno eventuali capi nuovi o accessori ricevuti a Natale, avranno già il loro spazio pronto.

Giorni 8–14: credenza e cucina, il regno dei “magari un giorno”

Secondo round: credenza e cucina. Qui vivono tutte le cose che “magari useremo” per una cena speciale che non arriva mai.

1. Piatti, bicchieri e servizi “da occasione”

Dedichiamo un paio di giorni alla credenza con piatti e bicchieri:

  • Contiamo quanti servizi “da ospiti” abbiamo davvero.
  • Teniamo quelli che usiamo almeno una volta l’anno.
  • Valutiamo se ha senso conservare piatti spaiati o bicchieri scheggiati.

Possiamo creare una piccola scatola “servizio per occasioni speciali” e il resto lasciarlo per l’uso quotidiano o per donarlo.

2. Tazze, ciotole e contenitori

Un altro paio di giorni li possiamo concentrare su:

  • Tazze con manici rotti o che non ci piacciono più.
  • Ciotole di tutte le misure.
  • Contenitori di plastica o vetro senza coperchio (o viceversa).

Facciamo il gioco degli abbinamenti: ogni contenitore deve avere il suo coperchio. Quelli spaiati vanno eliminati o riciclati. Teniamo un numero realistico di tazze, quelle che usiamo davvero nelle nostre giornate di dicembre.

3. Dispensa: cibo scaduto, doppioni, prodotti dimenticati

Gli ultimi giorni di questo blocco li dedichiamo alla dispensa:

  • Controlliamo date di scadenza.
  • Mettiamo davanti quello da consumare prima (così a dicembre lo integriamo nel menù).
  • Raggruppiamo i “doppioni” (es. tre pacchi di pasta dello stesso tipo).

Possiamo costruire un “mini piano pasti” per usare nei prossimi giorni ciò che è vicino alla scadenza. Così facciamo spazio agli arrivi delle feste senza riempire la dispensa di cose che nascondono il resto.

Giorni 15–20: scaffali del soggiorno, libri e oggetti decorativi

Terzo e ultimo blocco: soggiorno. Qui spesso c’è tutto ciò che racconta chi siamo… e anche ciò che non ci assomiglia più.

1. Scaffali “a vista”: quello che vediamo ogni giorno

Partiamo dagli scaffali principali:

  • Libri, oggetti decorativi, souvenir.
  • Ci chiediamo: questo mi rappresenta ancora? Quando lo guardo, mi fa piacere?
  • Se qualcosa ci dà una sensazione di “ingombro visivo”, valutiamo di spostarlo, archiviarlo altrove o salutarlo.

Possiamo lasciare spazio “vuoto” pensando già ai biglietti di auguri, alle foto, a una candela che arriveranno o che vorremo esporre a dicembre.

2. Cassetti del soggiorno: il famoso “cassetto del caos”

Dedichiamo una o due sessioni da 30 minuti ai cassetti dove in genere finisce tutto:

  • Vecchie bollette, penne che non scrivono, biglietti, telecomandi di dispositivi che non abbiamo più.
  • Facciamo una selezione rapida:
    • Documenti importanti da archiviare.
    • Carta da riciclare.
    • Oggetti inutili da buttare.

L’obiettivo è avere almeno un cassetto “libero” o molto più arioso, da usare nel periodo delle feste per riporre temporaneamente cose che altrimenti rimarrebbero sui tavolini.

3. Superfici libere per l’atmosfera di dicembre

Infine, guardiamo:

  • Tavolino da salotto,
  • madia,
  • eventuali mensole.

Cerchiamo di liberare uno spazio piano da dedicare ai piccoli riti di dicembre: una candela, un vaso con rami verdi, una ciotola con biscotti, una pila di libri da vacanza.

In questo modo, invece di aggiungere decorazioni su superfici già occupate, avremo un fondale pulito e calmo su cui far risaltare pochi elementi scelti.

Come mantenere il risultato fino a dopo le feste

Una volta finito il nostro mini decluttering, cerchiamo di non vanificare il lavoro. Possiamo:

  • Stabilire un “angolo di arrivo” per i regali: una sedia, un cesto, un punto d’appoggio dove appoggiare pacchetti e sacchetti in attesa di trovare la loro collocazione.
  • Applicare la regola “uno entra, uno esce”: se arriva un nuovo maglione, valutiamo se ce n’è uno vecchio da lasciare andare.
  • Continuare con mini sessioni da 10 minuti: non tutti i giorni, ma quando sentiamo che uno spazio sta di nuovo “esondando”.

Perché vale la pena farlo (soprattutto a dicembre)

Alla fine di questi venti giorni, non avremo rivoluzionato la casa, ma:

  • troveremo i vestiti più facilmente,
  • avremo credenze meno intasate,
  • scaffali del soggiorno più leggeri,
  • e soprattutto, spazio mentale per goderci le feste.

Arrivare al 23 dicembre con qualche cassetto vuoto e una mensola libera è un piccolo lusso che possiamo regalarci: significa avere un posto fisico per tutte le cose belle che stanno per entrare nelle nostre giornate. E noi saremo pronti ad accoglierle, senza sentirci sommersi.