Appena arrivano i primi freddi, lo sentiamo subito lì: mani che tirano, labbra che pizzicano, contorno occhi segnato anche se abbiamo dormito più o meno a sufficienza. È come se il viso e le mani ci dicessero chiaramente che qualcosa è cambiato nell’aria – meno umidità, più vento, riscaldamento acceso – e la pelle ne risente.
Invece di correre ai ripari solo quando è già troppo tardi (taglietti sulle nocche, pellicine, labbra spaccate), quest’inverno vogliamo giocare d’anticipo. Insieme, facciamo il punto sulle tre zone più fragili e su come possiamo prendercene cura con gesti semplici, realistici, da inserire nelle giornate normali.
Perché proprio mani, labbra e contorno occhi?
Se ci pensiamo, sono le parti che:
- Sono sempre esposte: mani fuori dai guanti per usare il telefono, labbra all’aria, zona occhi che lavora con espressioni e strucco.
- Hanno una barriera cutanea più delicata: meno ghiandole sebacee, pelle più sottile (soprattutto intorno agli occhi).
- Subiscono stress continui: lavaggi frequenti delle mani, ambienti chiusi e secchi, sbalzi tra freddo esterno e caldo interno.
In pratica, se l’inverno fosse un test di resistenza, queste tre zone sarebbero in prima linea. E noi possiamo aiutarle con un po’ di costanza in più.
Mani: tra acqua, sapone e sbalzi di temperatura
Quante volte al giorno ci laviamo le mani? Se lavoriamo fuori casa, usiamo mezzi pubblici o maneggiamo spesso oggetti condivisi, probabilmente molto più di quanto pensiamo. Ogni lavaggio, soprattutto con detergenti aggressivi o acqua troppo calda, porta via un pezzetto del film idrolipidico che protegge la pelle.
I segnali che ci manda la pelle delle mani
Li conosciamo bene:
- Pelle che “tira” dopo averle asciugate.
- Arrossamenti sul dorso.
- Nocche secche, talvolta con piccoli taglietti.
- Sensazione di ruvidità, come se mancasse elasticità.
Cosa possiamo fare, nella pratica
- Scegliamo detergenti più delicati
A casa, possiamo usare un sapone mani non troppo sgrassante, magari con indicazione “delicato” o “per pelle sensibile”. Non è un vezzo: è prevenzione. - Abbassiamo un filo la temperatura dell’acqua
L’acqua bollente dà la sensazione di “pulito”, ma stressa tantissimo la pelle. Tiepida va già benissimo. - Crema mani “di servizio” in punti strategici
Una la teniamo vicino al lavandino, una in borsa, una sulla scrivania. Non dobbiamo farne un rito solenne: dopo il lavaggio, una noce di crema e via. Meglio texture che si assorbono in fretta, così non diventano un ostacolo. - Guanti, sempre
Non solo per il freddo in strada, ma anche per le faccende domestiche più “aggressive” (piatti, detergenti, acqua calda). È un gesto un po’ old school, ma fa la differenza.
Il piccolo rituale “coccola” serale
Una volta ogni tanto – ad esempio una o due sere a settimana – possiamo:
- Stendere una quantità generosa di crema mani.
- Massaggiare bene le cuticole.
- Se siamo a casa, indossare per mezz’ora dei guantini in cotone (o anche solo tenere le mani sotto la coperta): il calore aiuta l’assorbimento.
È un trattamento intensivo casalingo che restituisce subito morbidezza.
Labbra: niente strato protettivo, tanta vulnerabilità
Le labbra hanno una caratteristica “scomoda”: non hanno ghiandole sebacee, quindi non producono il film grasso protettivo che il resto del viso si può permettere. In più, le esponiamo continuamente a:
- freddo e vento,
- sbalzi di temperatura,
- abitudine di inumidirle con la lingua (che peggiora tutto).
I segnali che qualcosa non va
- Secchezza costante.
- Pellicine che invogliano a essere “staccate”.
- Sensazione di bruciore o pizzicore.
- A volte, veri e propri taglietti agli angoli.
Come possiamo aiutarle, davvero
- Balsamo labbra sempre con noi
Uno in tasca, uno in borsa, uno sul comodino. L’importante è riapplicarlo più volte al giorno, soprattutto prima di uscire e prima di dormire. - Stop all’“esfoliazione fai da te” aggressiva
Strappare le pellicine con le dita o i denti è la cosa più istintiva… e la più dannosa. Se proprio vogliamo fare un leggero scrub, meglio qualcosa di molto delicato (anche solo un panno morbido bagnato, passato con attenzione). - Bere a sufficienza
Sembra banale, ma se beviamo pochissimo, le labbra lo mostrano subito. Portarci dietro una borraccia e ricordarci di bere durante la giornata è già una forma di cura.
Il gesto della buonanotte
Prima di dormire, possiamo:
- applicare uno strato un po’ più generoso di balsamo labbra,
- lasciare che agisca come se fosse una maschera notturna.
La mattina spesso ci svegliamo con labbra molto più morbide e meno “tirate”.
Contorno occhi: dove si vede tutto (stanchezza compresa)
Il contorno occhi è una delle zone più delicate in assoluto: pelle sottilissima, poco sostegno, sempre in movimento. L’inverno non aiuta: luci artificiali più forti, ore al computer, ambienti secchi, meno ore di luce naturale.
Cosa succede d’inverno
- Piccole rughette di disidratazione.
- Sensazione di pelle che “cede” o appare più segnata.
- Occhiaie più evidenti quando siamo stanchi.
- Zona sensibilizzata se esageriamo con sfregamenti e struccaggi energici.
I nostri accorgimenti “gentili”
- Struccare
Niente strofinamenti. Imbeviamo bene il dischetto (o il panno), appoggiamo, lasciamo agire qualche secondo e poi rimuoviamo con gesti leggeri. Il mascara non deve venire via a forza. - Crema o gel contorno occhi con misura
Spesso ne usiamo troppa. Ne basta una goccia per occhio, picchiettata con l’anulare (il dito che esercita meno forza) dall’interno verso l’esterno. Il gesto è più importante dello strato “pannoso”. - Attenzione agli sbalzi di temperatura
Passare dal freddo rigido alla stanza riscaldata rende la zona ancora più sensibile. Quando rientriamo, possiamo evitare di avvicinarci subito a fonti di calore diretto (termosifoni, stufe) e dare alla pelle il tempo di adattarsi.
Un mini rituale defaticante
Quando ci sentiamo con gli occhi stanchi, possiamo concederci 5 minuti di pausa:
- Laviamo le mani.
- Chiudiamo gli occhi.
- Appoggiamo i palmi caldi sulle orbite, senza premere, solo come “schermo” dalla luce.
- Restiamo così qualche minuto, respirando lentamente.
È un gesto semplicissimo, ma spesso ci fa sentire più riposati, come se avessimo fatto un micro reboot.
Quando è il caso di chiedere aiuto al dermatologo
Un’ultima cosa importante: ci sono situazioni in cui non basta più la skincare “cosmetica” e serve il parere di uno specialista. Ad esempio:
- tagli profondi sulle mani che non guariscono,
- labbra che si screpolano con dolore e sanguinamento frequente,
- contorno occhi molto arrossato, che brucia o si desquama.
In questi casi, invece di continuare a cambiare creme e balsami da soli, è meglio rivolgerci al dermatologo, spiegando da quanto tempo va avanti il problema e cosa abbiamo già provato.
Un inverno un po’ più morbido (per la pelle e per noi)
Prenderci cura di mani, labbra e contorno occhi non è solo una questione estetica. Sono zone che usiamo, che mostriamo, che ci “raccontano” ogni giorno. Quando stanno meglio loro, ci sentiamo un po’ più in ordine, un po’ più al riparo.




