E se la minigonna fu, negli anni ’60, una vera e propria innovazione rivoluzionaria nel modo di vestire dell’epoca, tante altre volte si assiste al ripetersi di mode e stili già visti. Il che consiglierebbe ad ogni donna di non buttare mai niente dal proprio armadio…

Ma non è esattamente così. Se non amate il vero e proprio “vintage”, sappiate che gli abiti di moda per questa primavera estate s’ispirano spiccatamente ai miniabiti “ad A” tanto di moda negli anni ’60, ma sono attualizzati da tessuti moderni, ricami inediti, accostamenti di colore per quegli anni impensabili. Certo è che, comunque, il miniabito dal taglio essenziale fa tendenza oggi come allora e gli stilisti contemporanei ne hanno sfornati in quantità.

Di una semplicità estrema, ma proprio per questo molto bon ton, è ad esempio il miniabito bianco sixties inspired di Gianni Versace con piccolo collo da collegiale. Linea pulita, look sobrio, e un tantino snob, anche per l’abito bicolore nei toni del senape di Chloè, da indossare con accessori “importanti” e sandali con zeppa o tacco alto. Minimalista anche Luca Orlandi il cui miniabito ha linee pulite e rigorose, ma si concede un tocco di attualità segnando in alto il punto vita con un romantico nastrino.

Emilio Pucci trae spunto dai modelli d’archivio della maison ridisegnando le linee che già ne decretarono il successo negli anni ’60, con grande attenzione ai particolari, come l’orlo dello spolverino che è dello stesso tessuto del miniabito coordinato. La pochette metallica è l’accessorio che attualizza il tutto riportandoci alla primavera-estate 2007.

Si tratta di un vero salto nel tempo, e per l’occasione si segnala un gradito ritorno tra le case di moda internazionali: quello di Biba, griffe di culto negli anni ’60, creata da Barbara Hulanicki, dalle cui collezioni ha tratto chiara ispirazione l’attuale stilista, Bella Freud, per i suoi nuovi mini abiti a stampe geometriche.

Anche l’abito di Gucci, che ha celebrato gli 85 anni, non lascia dubbi sul richiamo ai sixties con la tunichetta dalla classica linea geometrica “ad A”, ma impreziosita da ricami in filo d’oro e metallo. Adattissimo alle occasioni mondane, concilia fiori e geometrie, eleganza e romanticismo bohèmien della Londra anni ’60.

Anche Matthew Williamson propone un abito-tunica in cui, se la linea è sicuramente sixties, la fantasia floreale avanza un po’ verso gli anni settanta. Macro fiori stampati ci sono anche sull’abito- chemisier di Blugirl, da portare con una cintura alta. Molto anni ’60 il miniabito di Loewe a stampa floreale, ben accollato ma cortissimo, ideale anche per il mare.

E per le giornate primaverili che riservano ancora qualche giorno di tempo incerto, sul miniabito si indosserà un altrettanto mini spolverino, anch’esso dalle linee spiccatamente sixties, che potrà essere in tessuto stampato con un mix di motivi floreali e paisley, come quello originalissimo di Alberta Ferretti, oppure tutto puro colore come quelli di Etro.