“Il malato immaginario”,così come ci racconta Gabriele Lavia l’ultima opera di Molière, pone a partire dal titolo, due problemi. Due “altrove” dell’Essere: la Malattia e l’Immaginario….Il titolo è ambiguo e, probabilmente, vela il senso profondo. E’ la storia di un Malato (soggetto) Immaginario (predicato), oppure è l’Immaginario (soggetto) malato (predicato)? In fondo basta spostare l’enfasi su una parola piuttosto che un’altra e cambia tutto…. I due grandi filosofi del tempo di Molière sono Cartesio e Pascal che hanno “due visioni del mondo diverse”. Cartesio direbbe che il “Malato” è soggetto e “Immaginario” predicato. Pascal, al contrario, direbbe che è l'”Immaginario” soggetto e “malato” predicato. “Solo il cuore può dare misura e prezzo alle cose”, è il famoso pensiero di Pascal. E questo vuol dire che il “valore” di tutte le cose è in “qualcosa” che sfugge alla coscienza e sta nel “cuore”….Nei “Pensieri”, l’opera più importante di Pascal, ce n’è uno, il più lungo, che ha come titolo “Immaginazione”. E’ proprio in questo “pensiero” che Pascal parla dei Medici e dei Dottori: “Se i Medici non avessero sottane e babbucce, i Dottori non avessero berrette quadrate e toghe ampie quattro volte tanto mai avrebbero ingannato il mondo… Altro principio di errore dell’immaginazione sono le malattie. Esse corrompono il Giudizio e la Percezione… L’uomo è dunque costruito in modo così felice, da non possedere alcun principio giusto del Vero e molti eccellenti principi del Falso. L’uomo non è che un soggetto pieno di Errore Naturale….”E’ evidente, leggendo questo “pensiero”, che Molière conoscesse l’opera di Pascal e fosse vicino alla sua filosofia. C’è altro da dire?….All’alzarsi del sipario del nostro spettacolo vediamo un uomo maturo, ma non vecchissimo, che sta “registrando” su un vecchio magnetofono i resoconti delle sue purghe e dei suoi clisteri imposti dal suo medico curante, il Professor Dottor Purgone.Come una specie di Krapp di Beckett, registra le sue memorie purgativo-clisteriche un uomo solo, irritato, antipatico e violento che passa la sua esistenza tra il letto e il cesso: nella luce fioca di una stanza della malattia dell’Immaginario che diventa specchio del mondo…..L’Immaginario è il lato oscuro e malato di quest’uomo solo e succube del Potere e del suo edificio ideologico. Il Potere sono i Medici, l’Edificio Ideologico è la Malattia Roma.Teatro ArgentinaDall’8 al 27 febbraio




