Finalmente ho potuto mettere in scena uno spettacolo sulla mia città che amo e di cui conosco pregi e difetti. Così il regista Ninni Bruschetta che continua:E’ la città della Fata Morgana, un fenomeno di rifrazione della luce, un miraggio, un’illusione. E il ponte? Da quanto dura l’illusione del ponte? Si farà? Si può fare? Si deve fare o non si deve fare? Si pone una questione morale: un quesito, una domanda, come quella archetipica di Amleto che, non a caso, è il simbolo del teatro stesso. Lo spettacolo si ispira alla struttura drammaturgica tipica della tradizione teatrale siciliana, procedendo per situazioni spazio-temporali in cui si inseriscono le vicende di personaggi fortemente simbolici. Di una realtà di origine gattopardesca ci parla l’autore, Claudio Fava. Una realtà, racconta, che proietta la sua ombra immaginaria sulle nostre vite e assomiglia sempre di più alla Fata Morgana, l’illusione che fa specchiare sull’acqua l’ultima immagine della nostra ormai antica bellezza e della nostra speranza.




