Donna numero 4 è stato pubblicato da Skirà ed Expo Milano 2015 nel volume “Storie di cibo Racconti di vita” Skirà edizioni. Nella seconda parte sarà rappresentato il suo primo a solo che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica: “Nessuno ci guarda”, pubblicato da Minimum fax.”Ho lavorato su una figura femminile, che potrebbe essere anche maschile, un personaggio che passa inosservato all’esterno, con un mondo interiore deformato che palpita.Così Eleonora Danco, protagonista d’eccezione. Il suo rapporto con il cibo, continua l’attrice, è un metronomo attraverso il quale decide di organizzare la sua vita, senza errori. Evitare aperitivi, cene, non compra niente, neanche le uova la farina, niente. Modificare il corpo per cancellare i ricordi. Le cose che mangiamo sono un’assunzione di responsabilità, per lei sono uno scopo. Riuscire ad essere metodici. Il cibo diventa anche uno scontro con l’esterno, la realtà urbanistica; nei musei, librerie, metropolitane, ovunque sappi che se vuoi puoi mangiare. Gli odori la obbligano alla memoria. I sughi, i soffritti, le scamorze alla piastra nei bar all’una e mezza. Immagini che affollano la sua testa, un bacino di attrazioni e rifiuti, drastiche decisioni. Come andare avanti se tutto intorno la riporta indietro? In scena con lei, si aggirano delle persone. A tratti la umiliano, la eccitano. Non smettono mai di muoversi. Sono l’inconscio del personaggio. Un movimento continuo ai margini del cervello. Donna numero 4 sa di essere un’adulta, dal latino:“cresco (ond’anche Adolescente) nutrire, cresciuto negli anni e nella persona, quanto basta per avere intelletto e discernimento”.
NESSUNO CI GUARDA
I condizionamenti ricevuti nell’infanzia, nella vita adulta. Ispirato alla pittura di Jackson Pollock.




