Il viaggio in treno. Quanta nostalgia per coloro a cui la parola treno evoca vacanza, novità, curiosità…Il paesaggio che scorre, i compagni di viaggio e la meta sempre più vicina:forse una gita al mare, la visita domenicale ai nonni, una nuova vita, città da scoprire. Oggi c’è l’aereo, le automobili, ma esistono ancora i viaggiatori (e scriviamo viaggiatori) che prendono il treno per il piacere della libertà. Per il gusto unico di assopirsi al lento dondolio del vagone. Viaggiare in treno è come navigare, sicuri nello spazio accogliente dello scompatimento, con tanto tempo a disposizione per pensare e sognare. Con L’Età d’oro del viaggio in treno (L’Ippocampo), Patrick Poivre D’Arvor ci accompagna in un viaggio di fotografie (bellissime) e testi per raccontare la storia di undici linee attive ancora oggi. Dal Toy Train di Darjeeling per una veduta impareggiabile dell’Himalaya dove il vicerè delle Indie si trasferiva per combattere la canicola estiva al mitico Orient-Express, un treno dove vivere come in un lussuoso albergo mentre si attraversa tutta l’Europa alla volta dell’Oriente. Senza dimenticare il Canadian che si batte con l’insormontabile catena delle montagne Rocciose attraversando regioni disabitate e prigioniere dei ghiacci. La Transiberiana voluta da Alessandro III per collegare Mosca a Vladivostok. La Mombasa-Nairobi, definita Lunatic Line, line matta o linea di matti. Il Train Bleu, elegante e felpato con un nome color del cielo che condivide con la Costa Azzurra. E ancora. Il California Zephyr evocativo di sabotaggi, imboscate, indiani e banditi. Ingegno indiano e tecnologia britannica per il Palace on Wheels. Per i giramondi innamorati dell’Asia, l’Eastern and Oriental Express, in partenza da Bangkok verso Singapore e viceversa. Fino ai treni delle Ande che oggi percorrono lo stesso territorio che nel 1911 un giovane storico americano, Hiram Bingham, esplorava a piedi! Patrick Poivre D’Arvor
L’Età d’oro del viaggio in treno
L’Ippocampo