“Quali sono le ragioni di un’adesione adolescenziale tanto massiccia ai ritocchi e agli abbellimenti contemporanei (vedi Twilight) di un filone leggendario legato alla figura dei morti viventi?” Per rispondere a questo quesito Alberto Barbera (Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino), Giulia Carluccio e Peppino Ortoleva hanno pensato di ripercorrere l’intero tragitto storico del genere horror e delle sue figure “protagoniste” attraverso una mostra e un libro. Diversamente vivi. Zombie, vampiri, mummie, fantasmi è il titolo sia della mostra (in corso a Torino fino al 9 gennaio) che del volume (curato da Peppino Ortoleva e Giulia Carluccio).  Un’operazione congiunta che dona un contributo inedito allo studio (e non solo) di un genere intramontabile che, parallelamente al cinema, ha trovato “terreno fertile” nel fumetto, nei videogame e nelle serie Tv.Perché le storie di quelli che gli inglese chiamano undead riscuotono tanto succeso? Secondo gli studiosi queste storie si richiamano a un fondo emotivo e radicato. La mitologia dei diversamente vivi, le sue multiformi manifestazioni e i suoi significati più profondi vengono così analizzati in modo originale e appassionante mediante molteplici saggi di altrettanti autorevoli studiosi. Di notevole pregio l’ampio saggio introduttivo, intitolato “Strane storie per tempi strani. I vivi e i non morti”, di Peppino Ortoleva. Diversamente vivi non è solo un libro da leggere ma anche da “guardare”. Infatti questo volume è reso prezioso oltre che dalle testimonianze di protagonisti del genere (tra cui Jean Epstein, Tod Browning, Peter Cushing, Riccardo Freda, George A. Romero, Werner Herzog) anche dalle 150 immagine (tra locandine e foto di scena)  che rappresentano in maniera integrale l’impianto iconografico della mostra.Diversamente vivi
A cura di Giulia Carluccio e Peppino Ortoleva
Prezzo € 29,00
Editore Il Castoro in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema