“Quando guardava i reality show alla TV, cosa che le capitava spesso, anzi quasi ogni sera, Charlotte Murphy si ripeteva che non era colpa sua, ma della città in cui viveva. Nel resto degli Stati Uniti non l’avrebbero considerata bruttina, sovrappeso, senza gusto nel vestire o stupida. Sarebbe stata normale. Era solo qui, in questo posto, che era tutte quelle cose lì. Avrebbe dovuto trasferirsi in Ohio, in Kentucky… in un luogo qualsiasi. New York non era l’America. Era una repubblica a parte. Piena di gente bella, perfetta, irreale.”  Avete appena letto un brano de La ragazza della porta accanto (Corbaccio), il romanzo che la bravissima Elizabeth Nobel ci propone dopo il successo di “Cose ch voglio dire a mia figlia”. Siamo in un palazzo dell’Upper East Side di New York.Qui s’intrecciano i destini e le storie di personaggi indimenticabili.  Come Eve Gallagher, appena arrivata dall’Inghilterra al seguito del marito che è stato trasferito, e che si sente sola e sperduta. Violet,un’anziana signora inglese  giunta in America tanti anni prima per rincorrere un amore di gioventù. In due appartamenti vicini, i Kramer e gli Schulman, vivono quotidianità e incomprensioni. Al piano di sotto abita poi il ricchissimo e scapestrato Jackson Grayling, che alla soglia dei trent’anni e passa le sue giornate tra feste e grandi dormite. E amori non corrisposti. Dolce, timida, romantica Charlotte Murphy, dell’appartamento 2A, è innamorata del portiere che non si accorge di lei. In una casa dove i vicini diventano una famiglia, lei è sempilcemente la ragazza della porta accanto! Elisabeth NobleLa ragazza della porta accantoCorbaccio