L’Asl raccomanda cautela, ma la notizia risulta più che fondata: il primo caso di mucca pazza del 2008 sarebbe stato rintracciato in un allevamento lombardo, dopo i 142 casi registrati in Italia dal 2001.Ad eseguire le analisi sulla materia cerebrale del capo macellato, l’Istituto Zooprofilattico di Torino. L’animale potrebbe aver contratto la malattia nel suo primo anno di vita, dopo essersi nutrito di mangimi contaminati. Infatti, si tratta di un caso classico di Bse, malattia che si contrae attraverso l’alimentazione con farine miste di carne e ossa.”È un chiaro segnale che la malattia è sotto controllo” spiega la responsabile del Centro Nazionale per la Bse, Maria Caramelli, raggiunta telefonicamente. “L’animale andrà distrutto, l’azienda è sotto controllo e non c’è nessun rischio che carni contaminate possano arrivare sulle tavole dei consumatori».Inoltre, il fatto che si tratti del primo caso dell’anno dopo 21 mesi, dimostra «l’evidente declino dell’epidemia” rassicura la Caramelli.Quanto all’epidemia di Bse, la responsabile del centro nazionale assicura che l’Italia ha ottenuto la certifazione del fatto che la malattia è sotto controllo, mentre il vero rischio sono la macellazione clandestina e le carni che arrivano dai paesi extraeuropei senza controlli.Dopo ben 2 anni di assenza di segnalazioni, Codacons ha raccomandato di non abbassare la guardia ed ha chiesto controlli a tappeto negli allevamenti, .