Fino al 20 luglio il Palazzo delle Esposizioni a Roma ospita una mostra che ha il sapore di un racconto intriso di poesia. Tre capitali europee, Barcellona, Parigi, Berlino, si associano a Roma per celebrare con un progetto innovativo, un intellettuale che è riuscito ad interpretare Roma in chiave poetica, Pier Paolo Pasolini.
Arriva a Roma il 28 Gennaio del 1950 da Casarsa, insieme alla madre malata.Le precarie condizioni economiche lo costringono a vivere nelle borgate, un mondo e una lingua che non gli appartengono. I n seguito sarà proprio questo l’universo che il Pasolini uomo pubblico analizzerà instancabilmente.Roma sarà il principale punto di osservazione, il suo permanente campo di studio, di riflessione e di azione. Sarà anche il teatro delle persecuzioni che il poeta dovrà sempre subire da parte dei poteri di ogni genere, e dell’accanimento dei media che per 20 anni lo trasformeranno nel capro espiatorio, nell’uomo da demolire, a causa della sua diversità e della radicalità delle sue idee sulla società italiana.
Un percorso espositivo emozionante, coinvolgente che parte dalla stazione Termini, attraversa un quarto di secolo fatto di luoghi, poesia, cinema, personaggi, amori, lotte e giunge fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975.Una mostra ricca di materiali, molti inediti che raccontano, come in un romanzo, la vita di un poeta che aveva un desiderio:una “casa dal cui terrazzo potesse ammirare il parco di Doria Pamphilj”.