Festa di compleanno: un giardino segreto, prelibatezze culinarie, la torta, la musica, gli invitati… Festeggiato? L’Hotel Quirinale a Roma, una location ricca di ricordi e di emozioni. E’ una storia che inizia nel 1850, quando Monsignor Francesco Saverio De Merode tracciò Via Nazionale per collegare la nuova stazione ferroviaria con il Palazzo del Quirinale; con l’Unità d’Italia nel 1870 l’imprenditore Domenico Costanzi sviluppò la zona ed ebbe una visione: dotare la Capitale, che ne era priva, di un prestigioso albergo ed un teatro d’opera! Nascono così l’Hotel Quirinale ed il Teatro dell’Opera di Roma.

Il nome Hotel Quirinale venne scelto perché l’albergo accoglieva gli ospiti delle visite di Stato alla Reggia del Quirinale. L’8 gennaio 1875 fu inaugurato l’albergo. Il sontuoso albergo era l’esempio di una nuova forma di hôtellerie: ammirato per gli arredi, i tappeti, i lumi e i cristalli, offriva all’aristocrazia e al ceto alto grandi ambienti per ricevimenti, feste e balli. Nel 1926 su incarico di Mussolini il Teatro dell’Opera venne ristrutturato dall’architetto Piacentini, che progettò una nuova facciata in stile “littorio”.

In questo grande albergo affacciato su Via Nazionale, che dobbiamo immaginare alberata e percorsa da carrozze con a bordo eleganti signore dai grandi cappelli piumati, soggiornarono Verdi per la prima romana del Falstaff (c’è una targa sulla facciata che ricorda l’episodio del vecchio Maestro che si affaccia dalla sua stanza per salutare la folla entusiasta); Toscanini per il suo debutto con la Carmen; Mascagni per la prima dell’Iris. E anche Caruso che con i suoi acuti faceva vibrare pericolosamente i vetri dell’albergo, la coppia Eleonora Duse-D’Annunzio per la prima della Francesca da Rimini e Puccini per la prima della Tosca. Episodio clamoroso quello della Callas che il 2 gennaio 1958 abbandonò lo spettacolo della Norma alla presenza del Capo dello Stato Giovanni Gronchi, rifugiandosi nella sua suite all’Hotel Quirinale. Grande scandalo: la Callas non cantò mai più a Roma. Gli appassionati della celebre cantante possono dormire oggi nella suite a lei dedicata, segnalata con una targa. La predilezione degli artisti per l’albergo è continuata nel tempo con Di Stefano, la Fracci, Nureyev, Fontayn, Pavarotti, mentre oggi vi si possono incontrare il Maestro Riccardo Muti, Andrea Boccelli, José Carreras, Roberto Bolle.  La tradizione del passaggio privato direttamente in platea continua ancor oggi non solo per le celebrità ma anche per gli ospiti dell’hotel che si recano agli spettacoli.

Non solo artisti legati al mondo della musica, però: nel 1934 Francis Scott Fitzgerald pubblicò “Tender is the night” che parla dell’Hotel Quirinale, dove soggiornano i suoi protagonisti Dick Diver e Rosemarie Hoyt, in particolare del suo bar. Durante la Seconda Guerra Mondiale diventò il quartier generale delle truppe australiane e neozelandesi.  Subito dopo l’albergo tornò ai suoi fasti, ricercato dagli artisti lirici e dalla clientela internazionale.

Fasti che ieri sera sono stati rinnovati  in occasione del 140° anniversario di un Hotel senza tempo che festeggia con un nuovo logo, un pacchetto con menù speciale, una maglietta personalizzata e un cocktail ideato per l’occasione.