Antico crocevia tra Oriente e Occidente, la Sardegna emerse dall’aura di mistero e oscurità che l’avvolgeva solo alla fne degli anni ’60. La Costa Smeralda (costa nordorientale, a 12 km da Olbia, principale punto d’arrivo di traghetti in partenza da Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli), un lembo di terra di 54 km, era selvaggia e incontaminata quando il principe Karim, l’Aga Khan, affascinato dalla bellezza del luogo, ebbe l’idea di acquistarla costituendo con altri ricchi uomini d’affari, un consorzio che di lì a poco l’avrebbe trasformata in un paradiso.
La costruzione di alberghi e strutture di lusso ha così travolto la tradizionale economia dell’isola che in origine si fondava su agricoltura e pastorizia. La Sardegna oggi è considerata una della mete turistiche più in voga. In questo tratto costiero splendono gli Alpitour Villaggi Sardegna, la soluzione ideale per chi ama trascorrere le vacanze in armonia con il paesaggio, senza rinunciare al divertimento, allo sport, al relax.

Sulla Costa Smerlda, non solo glamour, anche cultura. A Porto Cervo, in giro sulla Promenade concedetevi una pausa di riflessione all’MdM Museum, bookshop con cafè che nasconde all’ultimo piano opere d’arte, panorama doc e, volendo, una coppa di champagne. Chi desidera solo artigianato sardo di design, si sposti a Cannigione: da Blu si può acquistare qualche vaso in ceramica, un estroso decoro di conchiglie e una lampada in legno senza eguali.
Altrove, nell’entroterra arido e selvaggio, i sardi mantengono inalterate le loro tradizioni e i costumi locali, e in molti casi parlano solo in dialetto. Questo è l’altro volto della Sardegna, quello distante anni luce dalla Costa Smeralda. Sulle aspre montagne dell’interno si trovano oltre 7000 nuraghi, strutture in pietra che risalgono all’età del Bronzo, tipiche della Sardegna. Qui si può dire che sia cambiato assai poco dal 1921, quando D.H. Lawrence visitò per la prima volta l’isola e la descrisse meravigliato, come una regione “persa tra l’Europa e l’Africa, una terra di nessuno”.