L’ipocrisiaè la legge non scritta, eppure trionfante, che dominala società in cui viviamo così come quella che Leonardo Sciasciaci ha raccontato in “A ciascuno il suo” . L’Italia, chenell’immediato dopoguerrasembrava non solo poter ridiventare la fucina di ideeche era stata nel Rinascimento, ma anche una nazione governatada gente equa e volenterosa, è, nel giro di pochi anni, eirrimediabilmente fino ad oggi,precipitata in un gorgo di corruzione e diignavia. La nostra società è divenuta sempre più fatua, vacua,omologata, priva di valori. I cittadini italiani, in questoscorcio di millennio,dovrebbero imparare a recuperare la capacità d’indignarsi,di disprezzare tutto ciò che è inutile e ingiusto; econseguentemente – in nome di unaritrovata coscienza civica – a ribellarsi. Invece tutto langue, tutto è in mano a personaggi senzacarisma e senza morale: la politica, la legge, la cultura; e ancheil cinema e il teatro. Il teatro non può continuare ad isolarsidal contesto circostante, ad avvoltolarsi, adavvizzire, ignorando i profondimutamenti in atto nella nostra società. Il teatro è vita! Ilteatro deve avere un cuore. E come un cuore, infatti, pulsa lascena di “A ciascuno il suo”: ambienti borghesi, addiritturaopulenti, d’un’eleganzabarocca, intrisa di simboli cattolici, su cui svettanodelle creature misteriose: i mostri di Villa Palagonia, apochi chilometri da Palermo. Qualcosa di sinistro sta peraccadere, all’inizio dellanostra storia; qualcosa di losco si prepara, nel circolodella caccia. Alcuni dei personaggi sanno esattamentecosa accadrà, altri ne hanno soltanto sentore. Tutti sono pronti atacere, a fingere, a dissimularsi. Ma al circolo della cacciaarriva un intruso: il professor Laurana,interpretato da Sebastiano Somma. Laurana è diverso dagli altri, manon è un eroe: è soltanto un uomo che non conosce le regole delgioco. Un gioco in cui tutti, in qualche modo, sono colpevoli:quasi come nell’Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie,ma in maniera più sottile e sordida; e dove ognuno ha una suasostanziale responsabilità: per aver commesso il delitto, peraverlo commissionato, per averne tratto dei vantaggi o per aver– meschinamente – finto di non vedere. Tutto è intrinsecamentesiciliano e al tempo stesso universale, tutti fanno parte diquesto gioco febbrile e disgustoso: il gioco in cuici si spartisce il potere.Ancorauna volta, infatti, la Sicilia si fa metafora del mondo: ovunque la ragionedorme da tempo un sonno senza sogni. Ma è giunta l’ora che la ragione sirisvegli. In ognuno di noi! Fabrizio Catalano




