Piccola di statura ma grande per temperamento, Doris Lessing è, a 88 suonati, una delle icone viventi della letteratura mondiale. Icapelli  raccolti in uno chignon, che unito al suo fisico grassottello e al viso rotondo e soffuso di placidità, la fa tanto sembrare una “vecchia signora di campagna”. Ma lo sguardo attento e penetrante smentisce questa impressione, conferendole la luce speciale dell’arguzia e dell’intelligenza. Perché sono queste due qualità a contraddistinguere la personalità della scrittrice britannica che, cresciuta in Rhodesia, attuale Zimbabwe, ha trascorso la prima parte della sua vita in mezzo al fascino e alle ingiustizie, alla civiltà ordinata e agli orrori di quell’Africa, e il resto del tempo a raccontare le proprie esperienze in romanzi a sfondo autobiografico… Pacifista e progressista della prima ora, la scrittrice affronta qualsiasi argomento con il distacco e l’humour di chi ha una lunga e intensa vita alle spalle. 
 
Tenace e provocatoria, in romanzi e racconti che hanno fatto epoca ha raccontato l’apartheid e la Grande Depressione, i movimenti di liberazione e l’Europa del secondo dopoguerra dall’Africa ai ghetti londinesi, passando dai frenetici anni Sessanta ai tremendi anni Ottanta. Opponendosi alla rigida educazione inglese prima con le sue simpatie comuniste e poi operando sul fronte del femminismo con dissacrante e irriducibile passione, si è sempre ribellata a tutto ciò che era costrizione, regola imposta.
 Il suo primo romanzo, L’erba canta, nel 1950. Da questo momento consacra la sua vita alla scrittura.
Ha pubblicato romanzi, racconti, opere teatrali, libri di fantascienza; nella sua opera, che affronta tematiche sociali quali il conflitto razziale, l’emancipazione femminile, l’impegno politico, ha una grande importanza l’elemento autobiografico. Nei romanzi degli anni cinquanta e dei primi anni sessanta narra dell’Africa e critica apertamente l’ingiustizia del sistema di potere dei bianchi, e per questo è stata bandita da Zimbabwe e Sudafrica nel 1956.Nel 1951 inizia a scrivere il ciclo di Martha Quest, I figli della violenza, che comprende fra l’altro: Martha Quest (1952), romanzo ambientato negli anni trenta con per protagonista una Martha adolescente che vive in una misera fattoria sudafricana, poi in città, a contatto con la politica e i conflitti razziali; Un matrimonio per bene (1954), che vede Martha sposarsi a diciannove anni e affrontare la vita cittadina, un marito in guerra, tra tentazioni e dubbi nella solitudine; Echi della tempesta (1958) e i due libri non tradotti in italiano, Landlocked (1965) e The Four-Gated City (1969).Nel 1953, pubblica la raccolta di racconti L’altra donna, che hanno per protagoniste tre donne in vicende di distanza tra i sessi e di conflittualità razziale.
Nel 1957, pubblica i racconti L’abitudine di amare, sulla “necessità” del rapporto amoroso.Tra le altre raccolte di racconti, ricordiamo: Racconti africani (1951-54), ambientati in una Rhodesia ancora sotto l’impero britannico dove emerge la questione razziale, con le sue problematiche per neri e bianchi; e successivamente Racconti londinesi (1987), ambientati in una Londra fatta di diverse etnie, classi, comportamenti sociali, con donne e bambini esposti alla durezza della metropoli; La storia di un uomo che non si sposava e altri racconti (1972).Nel 1962, pubblica uno dei suoi romanzi maggiori, Il taccuino d’oro, quasi una summa delle tematiche più care a Lessing, che vi analizza i motivi di vita, politici, sociali, sessuali, della protagonista Anna Wulf, raccolti in quattro taccuini.
Nel 1967,  un libro sui gatti, Gatti molto speciali.
Nel 1971, Discesa all’inferno; nel 1974, Memorie di una sopravvissuta.
Tra 1979 e 1983 scrive la serie fantascientifica Canopus in Argos.Per alcuni libri decide di usare lo pseudonimo di Jane Somers per vedere se verrà pubblicata comunque. Nel 1983, pubblica Il diario di Jane Somers, un romanzo sull’amicizia di una giovane donna, Janna, e di una vecchia signora, Maudie; nel 1984, pubblica il suo seguito, Se gioventù sapesse, che vede Janna, ormai cinquantacinquenne, vedova, con una nipote diciottenne, nel vano tentativo di far rivivere l’amore spensierato della giovinezza con un uomo.Nel 1985, La brava terrorista, un romanzo che ha per protagonista una giovane borghese militante, Alice, che organizza con generosità la vita di una casa occupata londinese e poi scivola lentamente nell’eversione.
Nel 1988,  Il quinto figlio, romanzo sulla nascita in una famiglia borghese di un bambino “diverso”, creatura di un’altra epoca, che fa saltare equilibri fasulli e conformismi.
Nel 1994,  un libro di viaggio, Sorriso africano. Quattro visite nello Zimbabwe, dove descrive il suo ritorno in quattro occasioni nell’arco di dieci anni nell’ex Rhodesia. Nel 1995, farà ritorno per la prima volta anche in Sudafrica.Nel 1996,  Amare, ancora, che ha per protagonista un’anziana produttrice teatrale, Sarah, la quale mentre allestisce una pièce si innamora di due uomini più giovani.
Nel 1999,  Mara e Dann.
Nel 2000,  Ben nel mondo, il seguito de Il quinto figlio, sulla vita adulta del figlio “diverso”.
Nel 2001, Il sogno più dolce, che narra una storia familiare lungo l’intero Novecento con tutto il suo bagaglio di lotte, sconfitte, splendori ed eroismi; una saga generazionale, tra Londra e l’Africa, che ruota attorno alle figure di due donne, Frances e Julia.
Nel 2003, i tre racconti raccolti in Le nonne.Ha pubblicato inoltre due volumi di un’autobiografia: Sotto la pelle, nel 1994, sui primi trent’anni di vita, dal 1919 alla partenza per l’Inghilterra, tra tradizione europea e vita africana, due continenti e due culture in conflitto; e Camminando nell’ombra, nel 1997, sugli anni della costruzione dell’identità letteraria, politica, esistenziale, in una nazione e una città provate dalla guerra, tra il 1949 e il 1962. Non ha scritto, come era nel progetto iniziale, il terzo e ultimo volume.
Tra gli altri premi ha vinto il Grinzane Cavour “Una vita per la letteratura” nel 2001.