Una persona ogni diecimila abitanti risulta positiva al test Hiv. Il dato emerge dal Rapporto Hiv-Aids nel Lazio realizzato da Asp-Laziosanità: dal 1985 al 31 dicembre 2007 sono state segnalate 22.624 diagnosi di infezione. L’età media delle persone che la contraggono e’ stabile dal 2003 ai 36 anni, mentre è cambiato il quadro delle modalità di trasmissione.Fino al 1992, infatti, le persone che riportavano fattori di rischio legati alla tossicodipendenza erano quasi il 60% delle nuove diagnosi di infezione. Nel 2007 tale proporzione si è ridotta al 5% e oltre il 90% delle nuove diagnosi di infezione riporta per l’anno 2007 i rapporti sessuali come maggiore fattore di rischio. Inoltre, il numero delle diagnosi relative a persone nate all’estero è rimasto pressoché invariato dai primi anni ’90: nel 1985 i maschi erano circa 3,5:1, rispetto alle femmine e il rapporto è sceso stabilizzandosi intorno a 2:1 alla fine degli anni ’90.Come nelle altre regioni con sorveglianza delle diagnosi Hiv, nel Lazio, oltre il 50% delle diagnosi di Aids sono state osservate in persone che non sapevano di essere Hiv-positive o che avevano scoperto la sieropositività nei sei mesi precedenti la diagnosi di Aids. Per questo, oltre alla presentazione del rapporto, è stata illustrata una proposta di revisione del sistema di sorveglianza e controllo, con un piano di riorganizzazione sanitaria per la diagnosi e la cura delle infezioni da Hiv.