Non a caso l’itinerario della nuova stagione – dopo l’anticipo di una sola settimana di repliche del trascinante “Nord & Sud” con Gianfranco Jannuzzo, accolto festosamente quattro anni fa – si apre con “Sarto per signora” di Georges Feydeau, un classico del teatro parigino otto-novecentesco affidato alla simpatica coppia Zuzzurro e Gaspare. Il divertimento è assicurato dal disinvolto personaggio del medico Moulineaux costretto a fingersi sarto per signora agli occhi del credulo marito dell’appetitosa Susanna. L’eccezionale capacità di Feydeau (1862-1921) trova in “Tailleur pour dames” la promettente capofila di un aggiornato ”vaudeville” con la marca inconfondibile di “La dame de chez Maxim” e di “Occupati di Amelia”. Scritta dall’allora ventiquattrenne Feydeau, “Sarto per signora” è stato il cavallo di battaglia di tutti i grandi “brillanti” del secolo scorso, ospitato in anni recenti dal teatro Manzoni con l’interpretazione di Renzo Montagnani (1992-93). La stagione prosegue con uno dei beniamini del teatro contemporaneo, ovvero Enrico Montesano, protagonista assoluto di “…è permesso?” scritto assieme a Enrico Vaime, Adriano Vianello, David Lubrano e Max Greggio, inscenato con l’apporto registico di Arturo Brachetti. Assieme alla “star” Montesano figurano quattro giovani attori scoperti dallo stesso autore con altrettante ballerine soliste e il contributo di un trio jazz. Proseguendo idealmente la strada aperta da Enrico Montesano con “Trash”, lo spettacolo come lui lo definisce è “un incontro non conforme per pubblico politicamente scorretto”. Il tentativo di coinvolgere appieno il pubblico nel “gioco delle cattiverie” si concluderà con la proposta di tre finali diversi: uno “cattivo”, un secondo “cattivello” e un terzo così sfacciatamente “ottimistico” da risultare sottilmente perfido.Per non smarrire la strada maestra del buonumore, subentrerà all’autore-attore-regista Montesano un’altra stella del teatro del sorriso con il ritorno in palcoscenico, all’insegna di “Night and Day”, di Johnny Dorelli impegnato a fare rivivere la lezione d’arte e di vita del mitico Cole Porter. Con la regia di Patrick Rossi Gastaldi lo spettacolo, scritto da Enrico Vaime e Jaja Fiastri, darà a Dorelli la possibilità di rievocare le struggenti melodie di “Night and day” (che non a caso dà il titolo allo spettacolo), ma soprattutto di penetrare nel rapporto artistico-sentimentale di Cole con la compagna d’arte e di vita Linda Thomas, affidata alla mediazione interpretativa di Maria Laura Baccarini reduce dal grande successo del musical “Chicago”. Cinque musicisti e un corpo di ballo affiancheranno i due protagonisti lasciando spazio all’inventiva vocale e musicale dell’autore di “Kiss me, Kate”, “Begin the Beguine” e “Can Can”.Nel tricentenario della nascita di Carlo Goldoni (1707-1793) non poteva mancare un omaggio esplicito al massimo commediografo italiano di ogni tempo. L’anno nuovo 2008 si aprirà con la riduzione di una delle commedie goldoniane più rappresentate negli ultimi cinquanta anni, ovvero con la ripresa di Antonio Calenda di “I due gemelli veneziani” affidato alla personalissima interpretazione di Massimo Dapporto. La commedia è incentrata sulle vicende dell’astuto e spregiudicato bergamasco Zanetto e del suo tonto fratello veronese Tonino, per dar vita a tutto un mondo di sentimenti, inquietudini, emozioni, rivalità e a un teatro fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti che il grande autore veneziano conosceva e che tuttora continuiamo a sentire validi. All’estro comico dei gemelli goldoniani darà il cambio “Il divo Garry” di Noel Coward (l’autore e attore forse più popolare del Novecento inglese) impersonato da Gianfranco Jannuzzo, perfettamente a suo agio nel far rivivere la frenetica esistenza dell’attore Garry Essendine alle prese con l’ex gelida moglie Liz,  la protettiva segretaria e lo squinternato aspirante commediografo Roland. Disincantato ritratto della borghesia inglese alla vigilia della seconda guerra mondiale, “Il divo Garry” animato dalla regia trascinante di Francesco Macedonio, vedrà Daniela Poggi e gli affiatati attori della Compagnia del triestino Teatro Stabile della Contrada confrontarsi con il protagonista di “Present laughter” (titolo originale), che assieme a “Breve incontro” e a “Spirito allegro” costituisce una trilogia esemplare della middle-class inglese degli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso.Sarà poi Stefano Accorsi, all’apice di una strepitosa carriera cinematografica, il protagonista di “Il Dubbio” di John Patrick Shanley, coadiuvato dal regista Sergio Castellitto con la grande Lucilla Morlacchi nel ruolo della severa Suor Aloysius. L’azione si svolge nella scuola parrocchiale di Brooklin dove si dipana la trama sottile di un sospetto abuso sessuale da parte del carismatico Padre Flynn nei confronti di un chierichetto di colore. Al dramma di un “dubbio”, destinato a rimanere senza spiegazioni definitive, partecipano oltre all’arcigna, ma generosa Suor Aloysius anche una dolce Suor James, contribuendo al successo di uno spettacolo laureato due anni fa dal prestigioso Premio Pulitzer, dopo le repliche nei teatri di Broadway. L’autore, costantemente diviso tra teatro e set cinematografico, è soprattutto famoso per il suo ingegno di sceneggiatore dimostrato in particolare con i film “Joe contro il Vulcano” (che ha anche diretto) e “Stregata dalla luna”. L’inquietante tema centrale di “Il Dubbio” sarà trasferito al cinema in un film di imminente realizzazione con la prestigiosa coppia  Meryl Streep e Dustin Hoffman.Maurizio Micheli farà coppia con Barbara d’Urso in “Il letto ovale” di Ray Cooney e John Chapman, ambientato dal regista Gino Landi in un appartamento di Milano sovrastante gli uffici della casa editrice in cui lavorano Filippo e Enrico. Un difetto di telefoni cellulari crea una serie di equivoci attorno alla presunta infedeltà dell’ineccepibile Giovanna, moglie esemplare di Filippo. Ma chi conosce le capacità dialogiche di Cooney, autore di “Se devi dire una bugia dilla grossa” e di “Taxi a due piazze”, non può concedere limiti alle soluzioni inventive di un commediografo capace di conciliare le invenzioni sceniche di Georges Feydeau con le sottolineature caustiche di George Bernard Shaw.  A caratterizzare uno degli stravaganti personaggi interverrà la divertente Sandra Milo.A coronamento della stagione teatrale è previsto il recupero di “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov affidato all’interpretazione dell’accoppiata Luciano Virgilio e Bianca Guaccero con la regia e l’adattamento di Andrea Battistini. Lo stesso Battistini è stato regista e protagonista di una riedizione animata dall’estro di Rocco D’Onghia (Teatro comunale di Ferrara, 30 novembre 1999), prima di curarne una successiva accolta recentemente al Teatro Carcano di Milano (marzo 2004). La nuova versione, tratta dal celebre romanzo dell’ucraino a disagio nella Mosca degli Anni Venti, avrà una caratterizzazione completamente diversa, ma pur sempre fedele alla presenza sconvolgente del satanico Woland, personificazione dello stesso Diavolo.