Nel percorso tra i vegetali di stagione, questa volta vogliamo ricordare un frutto, che è in realtà una bacca, che conosciamo visivamente, ma del quale molti ignorano le proprietà. Parliamo delle bacche di alkekengi o alchechengi o alchechengio, una pianta di origini orientali, ma che sta progressivamente arrivando anche sulle nostre tavole.

L’unica parte commestibile della pianta in questione in genere matura da settembre e fino a novembre ed ha la forma di una piccola ciliegia. Il gusto ricorda quello del lampone o quello del pomodoro. Dalle bacche si può ricavare un’ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate.

Se seccate leggermente si possono mettere sott’aceto o in salamoia. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente. Oltre a essere un alimento molto gustoso e saporito, l’alchechengi è un frutto ricchissimo di vitamine in particolare di vitamina C (pensate, a parità di peso l’alchechengi vanta il doppio di vitamina C rispetto a un limone), e per tale ragione ha una funzione protettiva per il nostro fegato, il nostro stomaco, l’intestino e i reni, oltre a rinforzare il nostro sistema immunitario.

Grazie alla grande quantità di acido citrico, è un ottimo reintegratore nonché un buon antiossidante. Si segnala, inoltre, anche un alto livello di tannini e mucillagini: e per tale ragione l’alchechengi ha anche proprietà astringenti e diuretiche, qualità già note in erboristeria, senza contare che gli stessi acidi sono perfetti per prevenire la formazione di nuovi calcoli renali, nonché aiutano a disciogliere quelli già esistenti all’interno delle nostre vie urinarie.