Nel nuovo film di Francesca Archibugi, Il nome del figlio (al cinema dal 22 gennaio), Alessandro Gassmann interpreta «il tipico furbetto italiano. Un tipo che odio profondamente». E non solo lui: nell’intervista a IO donna, in edicola sabato 10 gennaio, e su iodonna.it Gassmann, che sta per compiere 50 anni,  prende spunto dal film per parlare, per esempio, di una certa sinistra che non sopporta: quella «col maglioncino di cashmere, autoreferenziale, chiusa in un piccolo mondo dorato che non esiste più, con la puzza sotto il naso e quel certo modo di ritenersi superiore. Ma rispetto a chi? A che?». Politicamente, non si sente rappresentato. «Movimento Cinque Stelle? Non voterò mai per chi urla. Renzi? Mi piaceva all’inizio».

Per la sua vita privata, si ritiene «fortunatissimo. Da 22 anni vivo con una donna che almeno si finge ancora interessata a ciò che dico. Io sono tuttora interessatissimo». Cambierà qualcosa con i 50 anni? «Ho già smesso di fumare… Lavorerò meno. Scegliendo di più. Rivoluzione nella mia vita…».