Se per alcuni l’arrivo dei primi sprazzi di sole è una gioia, per quasi sei milioni di italiani non è una buona notizia. Tanti, infatti, sono le persone che soffrono di un’irritazione provocata dalla semplice esposizione al sole, a cui basta stare pochi minuti alla luce solare per ritrovarsi con la pelle arrossata e piena di vescicole. L’allergia al sole è in aumento: dal 2000 a oggi in Italia il numero di casi è raddoppiato. A rivelarlo i dermatologi della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) in occasione del 84° convegno previsto a Firenze dal 10 al 13 giugno.”L’intolleranza al sole, o fotodermatosi, riguarda soprattutto persone giovani: il problema infatti emerge spesso dopo la pubertà. Purtroppo sono in aumento anche i casi fra pazienti affetti da patologie tradizionalmente curate con l’esposizione al sole” spiega Antonello Baldo, Responsabile del Gruppo di Fotodermatologia SIDeMaST .“Le cause non sono note, continua Baldo,  ma esiste indubbiamente una predisposizione individuale: se non si è inclini a sviluppare l’allergia, anche esponendosi molto al sole il rischio di fotodermatosi non aumenta. Se invece si è predisposti, le prime esposizioni scatenano l’intolleranza. Inoltre anche l’assottigliamento della fascia di ozono, portando a una minore filtrazione dei raggi solari, ha reso il sole più ‘cattivo'”.”Per prevenire la comparsa di questi fastidiosi sfoghi – consiglia lo studioso – è opportuno consumare molta frutta e verdura durante tutto l’anno e soprattutto in questa stagione: gli antiossidanti di cui frutta e verdura sono ricche, infatti, proteggono la pelle dagli effetti del sole e nei casi in cui si verifichi la presenza di un deficit di queste sostanze può essere opportuna anche la prescrizione di integratori. Fondamentale, poi, la protezione con un abbigliamento adeguato, a base di capi chiari in cotone, e attraverso schermi e filtri solari da scegliere assieme al medico”.