Basta un biglietto di terza classe per New York per dare l’avvio ad un viaggio di 9 anni. A guidare il vagabondare di Viani Deluca dalla Patagonia, alla Bolivia per passare da Buenos Aires e approdare sugli altopiani peruviani sono la passione per la musica e per tre giovani e seducenti donne: Clara, Etta Place e Luz. Siamo agli inizi del ‘900 e Viani subirà la fascinazione di Caruso e per la musica  proprio ascoltandola dalle ‘macchine parlanti’, citate nel titolo del libro, che sono i grammofoni. Aggiungendo la passione per tre donne e l’intreccio con due leggendari banditi fuggiti dall’America del Nord, Butch Cassidy e Sundance Kid, si può partire per un viaggio e una storia, occasione di altri viaggi e altre storie. Nel libro si parla di amori non convenzionali, dell’enorme potere della musica, del viaggio come percorso dentro e fuori di se’. Alla fine viene fuori un messaggio di speranza, disincantato ma forte.   I luoghi più vari e sperduti del mondo acquistano nella lettura del romanzo la dimensione della ricerca di se stesso e del senso ultimo delle cose. I tanti luoghi che si incontreranno, nel viaggio di Viani, sono tutti luoghi di grande suggestione. Gli intrecci narrativi scorrono via lisci, nonostante la trama si sviluppi in ramificazioni diverse. Ottimo il ritmo e buona l’ironia. Bello il finale.   Amori, altopiani e macchine parlanti
Gianni MorelliGarzanti Libri Pagine: 340  Euro 16,60