Comincia come un capriccio, l’ennesimo: scarso appetito, selezione sempre più stretta degli alimenti, tempi dilatati per il pranzo e la cena. E i genitori, fin troppo indulgenti con le fisime dei loro pargoli, non focalizzano subito il problema. Ma dietro quei piatti semipieni e quelle bocche imbronciate si nasconde spesso il germe della malattia, l’inizio del tunnel. L’anoressia è una piaga dei tempi moderni, costruiti attorno ai concetti – chiave di bellezza e conformismo. E ormai colpisce in basso, tra le giovanissime: prima del 2000 i casi tra le under 14 erano rari, ora sono al 40%. “In eta’ precoce, i casi sono in aumento – spiega Gabriella Gentile del Centro per i disturbi alimentari dell’ospedale Niguarda di Milano. – Negli ultimi anni abbiamo avuto 113 pazienti gravi. L’ eta’media e’ 14 anni,ma le punte vanno dagli 8 ai 16 anni”. Il risultato di una dieta sballata in piena fase di sviluppo? Compromissione della crescita, che nei casi estremi arriva anche al blocco: fisico debole e altezza ridotta. Se le cause del male sono molteplici, quella del ritardo nella diagnostica è una sola: la riluttanza della famiglia a riconoscere il dramma della propria figlia. Succede “per le resistenze del paziente, perche’ i genitori tendono a rimuovere il problema o ancora perche’ la famiglia si convince che non esistano terapie – chiarisce Gentile. Eppure le cure non mancano: “Cure integrate per recuperare il corpo nutrendolo di nuovo, e la mente. Servono infatti anche terapie psicologiche per aiutare i piccoli a riconquistare la serenita’ e, ancora, terapie rivolte ai genitori per stabilire un corretto rapporto con i figli”. La crescita esponenziale dei casi di anoressia ha anche origini mediatiche. Nonostante le ripetute campagne a sostegno della corretta alimentazione e le diffide a proporre icone di bellezza “malata”, le passerelle continuano a esibire corpi emaciati, scheletri glamour. Che colonizzano, con la loro vistosità, l’immaginario dei più piccoli. Sotto accusa anche la moda baby: “Propongono bambine vestite come piccole donne – osserva Gentile. – Ma una bambina alle scuole elementari non puo’ preoccuparsi di non essere all’altezza per quel tipo di abbigliamento, non puo’ sentirsi inadeguata per un po’ di pancetta. Invece succede anche questo e spesso sono gli altri bambini a emarginare chi non risponde a certi canoni”.