In un primo momento l’ho immaginato come un importante abito da sera ma poi ho pensato di farne una sposa lucente, avvolta in rouches plissè, sovrapposte, che si aprono come petali di un fiore esotico, così Renato Balestra per la sua sposa «d’acciaio» avvolta in rouches plissè che chiude le sfilate di Altaroma. Si spengono i riflettori, dunque, sulle passserelle della kermesse durata cinque giorni con un bilancio positivo, come dichiara l’ammistratore delegato di AltaRoma, Adriano Franchi: in 5 giorni 34 eventi, novemila visitatori e 50 stilisti provenienti da Francia, India, Libano, Svezia, Olanda, Arabia Saudita e Italia. Numerosi consensi per Ella Zahlan (foto)  che ha dedicato la sua collezione di alta moda autunno-inverno 2007/2008 a Dalida, icona della donna di origini arabe.
Fluttuanti e impalpabili vesti in satin, pizzo chantilly e taffeta, decorate con jais e paillette, sfilano sulle note di “Je suis Toutes les femmes du Monde”.
Bustier ricamati con strass che si alternano ad abiti arricchiti da cascate di ricami. Tulle morbido , organza stropicciata  come accenni di attrazione e seduzione. 
Fusioni di atmosfere europee e mediorientali. Uno stile cosmopolita fino ad un originale abito che raffigura   – quasi come un tableux vivant – l’immagine di Dalida ottenuta con una tecnica serigrafica realizzata a mano e arricchita da cristalli Swarovski, tonalità e polveri naturali.  Ponte tra Oriente ed Occidente, Abed Mahfouz, ha presentato collezione che emerge dallo Jazz-Age e rispecchia lo stile elegante di quell’epoca. L’ispirazione arriva dall’Art-deco e gli abiti mostrano dei ritratti floreali associati a linee geometriche che nascono dalle creazioni architettoniche degli anni 30. La donna che indossa gli abiti di questa collezione è una donna moderna, audace e di classe. I materiali adoperati sono stoffe lussuose come la mussola, la seta e il taffettà. Pizzo e merletti sono impreziositi con cristalli swarovski e fili metallici. Il colore sabbia è il tono dominante e onnipresente; viene misto con gradazioni calde e parzialmente ricoperte con i colori dell’oro antico e dell’argento. Evanescence, il nuovo, attesissimo progetto di Betty Bee con una performance inedita e sorprendente, giocata sul corpo, i simboli e l’iconografia cara all’artista.
Al centro del lavoro c’è il corpo femminile, il suo corpo che, conteso tra la naturalezza delle sue forme e i dettami rigorosi degli stereotipi mediatici, si adegua, si ribella, soffre e talvolta soccombe. In scena anche la creatività dei giovani delle accademie: dall’Accademia  Koefia a quella Reale Moda e Costume passando per le Belle Arti Lorenzo da Viterbo.