Sono oltre 50 i libri pubblicati su Lucio Battisti e in quasi tutti viene citata quella che fu l’unica, o per lo meno la più esaustiva intervista da lui mai rilasciata, in seguito alla quale il cantautore di Poggio Bustone, a parte un’intervista per la TV svizzera e una per la radio, non rilasciò più dichiarazioni alla stampa.  La storia di questa intervista, con i suoi retroscena – tra aneddoti e contesti che descrivono un momento importante della musica leggera italiana – è raccontata ora dal giornalista e produttore musicale Renato Marengo che nel 1974 riuscì a superare la barriera di silenzio che avvolgeva Battisti ormai da tempo, trascorrendo con lui cinque giorni al “Mulino”, sede degli storici studi discografici della Numero 1 dove Battisti stava registrando Anima latina: dialogarono di tutto, ma soprattutto di musica. La vera storia dell’“intervista esclusiva” e di quello strano e intenso incontro (Marengo non era un “battistiano” e sicuramente preferiva il rock alle rime romantiche di Lucio) viene per la prima volta raccontata in questo libro dallo stesso Marengo, con dovizia di particolari, con dichiarazioni inedite dell’artista e con l’ausilio di coloro che furono testimoni di quel memorabile incontro: Claudio Pascoli, Alberto Radius, Toni Esposito, Claudio Bonivento, Dario Salvatori e Cesare Montalbetti.  Si tratta di una testimonianza storica relativa ad un momento importante nella vita di Battisti in cui la sua musica, ma anche il suo atteggiamento verso il pubblico e verso la vita, subirono una radicale trasformazione: “L’anima gli stava diventando latina” – afferma Marengo- ed io ero lì con lui proprio mentre questo avveniva e la cosa mi stupiva e mi coinvolgeva”. Il libro è preceduto da un lungo saggio del musicologo Gianfranco Salvatore, uno dei massimi studiosi di Lucio Battisti, che scompone e ricompone i 9 brani di Anima latina, il disco che rappresentò una mutazione e una maturazione nel suo stile oltreché una svolta nel modo di fare musica in Italia.