Shampoo e balsamo solidi godono già di una certa fama, tanto che ormai quasi tutti i brand hanno la loro versione, specie quando si tratta di aziende bio e green. Sono davvero prodotti più “verdi”, prima di tutto perché permettono di eliminare il flacone di plastica in favore di una confezione in cartone e questo, sui grandi numeri, fa una bella differenza, come anche i minori volumi di prodotti spostati. Inoltre, essendo senza o quasi acqua, non hanno bisogno di conservanti, e ciò li rende anche meno allergizzanti. Difficile poi trovare nella formulazione i discutibili e non biodegradibili siliconi. Sono anche convenienti e salvaspazio perché una ‘saponetta’ assicura dai 30 ai 50 lavaggi. Infine, sono apprezzabili per la loro praticità in palestra e soprattutto in viaggio perché sono comodi da mettere in valigia, bagaglio a mano compreso, senza rischi di fuoriuscite di prodotto.

Una passata tra le mani
L’unico problema con shampoo e balsamo solidi? Convertirsi a una diversa routine. Siamo abituati a versare sui capelli un prodotto fluido, in questo caso invece bisogna bagnare il panetto sotto l’acqua e poi passarlo sui capelli bagnati, oppure ruotarlo fra le mani come si farebbe con una comune saponetta e creare un po’ di schiuma da massaggiare sui capelli. Il lavaggio avviene poi normalmente. Anche il balsamo si utilizza nello stesso modo ma è meglio applicarlo solo sulle lunghezze per non appesantire i capelli. Questi detergenti solidi hanno un pH simile a quello della pelle. Il che li rende più eudermici rispetto ai comuni saponi, ma più facilmente attaccabili da muffe e batteri. Una volta utilizzati, appoggiateli a un portasapone a griglia, o meglio ancora appendeteli, in modo che si asciughino tra un lavaggio e l’altro.

Cosa contengono?
I due ingredienti chiave di shampoo e balsamo solidi sono i tensioattivi, che agganciano lo sporco grasso portandolo via con l’acqua, e una varietà di sostanze benefiche, oli, burri ed estratti vegetali, che nutrono il capello e lo rendono più pettinabile. I tensioattivi primari più utilizzati, quelli che fanno la maggior parte del lavoro, sono il Sodium cocoyl isethionate e il Sodium lauryl sulfoacetate. Sono ingredienti solidi, quindi perfetti per un panetto, di derivazione vegetale e poco inquinanti. Spesso sono accompagnati da tensioattivi secondari che rendono il prodotto ancora più delicato come la Cocamidopropyl betaine, il Coco glucoside o il Decyl glucoside.

Buon balsamo anche per il mare
Anche nel caso del balsamo abbondano oli e burri, ma quasi sempre l’ingrediente fondamentale, quello che richiude le squame del capello rendendolo più lucido e pettinabile, è un tensioattivo cationico. Una raccomandazione che vale in generale per i balsami: evitare il Cetrimonium chloride tossico per gli organismi acquatici, difficilmente biodegrabile e anche poco gentile verso gli esseri umani, perché è piuttosto irritante, specie a contatto con le mucose o le membrane. Ormai è usato poco, ma più frequentemente si trova un altro membro della famiglia, il Behentrimonium chloride, solo poco migliore. Negli ultimi anni sono stati introdotti ingredienti molto più delicati sulla pelle e meno impattanti sull’ambiente: per esempio il Behentrimoniummethosulfate, il Distearoylethylhydroxyethylmoniummethosulfate, il Behenoyl PG-trimoniumchloride, il Distearoylethyldimoniumchloride.