Dopo il successo della scorsa stagione, con 110 repliche in tutta Italia, Vincenzo Salemme torna a Roma con la sua commedia il “Bello di papà” in scena al Teatro Olimpico dal 7 al 27 aprile. Salemme, che in questa divertente commedia riveste il triplice ruolo di autore, regista e attore, si cimenta nel complesso mondo dei rapporti generazionali, giostrando abilmente tra la personalità di figli che non sono più figli e di padri che hanno paura di essere padri. Il protagonista della storia è Antonio, un uomo di mezza età, fidanzato da 12 anni con una ragazza che vorrebbe sposarsi e avere un figlio. Lui non ne vuole sapere, ha paura di crescere, di prendersi le responsabilità che la vita da adulto gli impone. I colpi di scena cominciano quando il suo migliore amico, Emilio, orfano fin dall’infanzia, ha una crisi depressiva e uno psicanalista lo convince che il suo problema nasce dalla mancanza della figura paterna nel momento cruciale del suo sviluppo di uomo. “L’idea di Bello di papà – ha spiegato Salemme – è nata nel 1996 ma per una serie di motivi per tutto questo tempo è rimasta nel cassetto. L’anno scorso dovevo decidere lo spettacolo da realizzare e mi capitò di rileggere il copione. Mi piacque molto il soggetto intorno al quale si svolgeva la vicenda, ma sentii l’esigenza di rimetterci le mani. Mi capita spesso – ha spiegato il commediografo partenopeo – di scrivere una commedia e di cambiarla nel momento in cui la rileggo con gli attori” Dopo il film “SMS – Sotto Mentite Spoglie” scritto diretto e interpretato insieme con Lucrezia Lante della Rovere, Luisa Ranieri e Giorgio Panariello, uscito lo scorso ottobre ottenendo un unanime consenso di critica e pubblico,  Vincenzo Salemme torna quindi al teatro con una tournèe che lo vedrà in scena fino a maggio.