Che si tratti di ufficio o di smart working passiamo davvero tanto tempo alla scrivania. Spesso trabocca di fogli, biro, tazze mezze vuote ed è una visione abbastanza deprimente. Un po’ di verde può migliorare la situazione sotto vari punti di vista, non solo estetico. Numerosi studi dimostrano che qualche pianta sul luogo di lavoro aumenta nettamente il benessere generale, addirittura il 45% in più secondo l’università inglese di Exeter.

Sembra che chi cura le piante sul posto di lavoro soffra meno di mal di testa e in generale si ammali di meno, ma è anche meno affaticato e più produttivo. Sì, perché alzare lo sguardo su qualcosa di naturale, magari prendendosi qualche minuto per togliere una foglia ingiallita o aggiungere un po’ d’acqua, abbassa lo stress e permette di ricaricarsi aumentando l’energia. E poi le piante negli ambienti chiusi sono letteralmente una boccata d’ossigeno, perché ripuliscono l’aria dagli agenti inquinanti più pericolosi per la salute, assorbendo le onde elettromagnetiche.

Le piante migliori per la scrivania sono anche le più facili da curare, quelle che resistono senza problemi, anche se ogni tanto ce le dimentichiamo o magari andiamo in ferie. Per iniziare cominciate a considerare la sansevieria, la dracena e la Pilea peperomioides, che nei Paesi d’origine è anche considerata un portafortuna, cosa che sul lavoro non guasta mai…!

Sansevieria o… lingua di suocera
Altra immortale, la specie più conosciuta è la trifasciata ma anche la Sansevieria cylindrica sta conoscendo il suo momento di gloria. In genere ha dimensioni da tavolo ma nel tempo può arrivare anche a un metro. Si bagna ogni due settimane a terreno completamente asciutto, mentre in inverno va bagnata solo una volta al mese. In primavera e in autunno ha bisogno ogni 40 giorni di un concime liquido per piante grasse. Va rinvasata ogni 3-4 anni in un contenitore di un paio di centimetri più grande con un terriccio molto drenante.

Dracena porta fortuna
È una delle piante più facili da trattare in assoluto ed è super efficiente nell’ossigenare le stanze. Molti la conoscono come tronchetto della felicità e ha bisogno solo di un buon terriccio universale con un po’ di pomice sul fondo, da bagnare a terreno asciutto.
Se volete qualcosa di meno scontato c’è la Dracaena Lucky Bamboo, che sembra un bambù attorcigliato. Ha bisogno di un angolo luminoso ma non al sole diretto e di un terriccio che sia sempre leggermente umido, senza però che resti acqua nel sottovaso.

Pilea peperomioide
È amatissima dagli appassionati del verde per le foglie tonde e la simpatica forma
a palla, in grado di regalarti un sorriso nei momenti bui. In Asia, dove è originaria, la chiamano pianta delle monete (e dicono che porti fortuna…). È anche una specie facile da curare, piantata in un buon terriccio universale, messa in una posizione luminosa e innaffiata una volta alla settimana, crescerà nel tempo fino ad arrivare a circa 50 centimetri. Togliete i nuovi germogli alla base del tronco per mantenere la forma sferica.

Poco tempo per innaffiarle? Si possono anche coltivare in acqua
Se avete poco tempo da dedicare al vostro green da scrivania, scegliete di coltivare le piante in acqua, cioè mettete alcuni gambi nell’acqua e aspettate che facciano le radici, per poi vederle crescere. Così non dovrete preoccuparvi di dare troppa o poca acqua, saranno loro ad assorbirne la quantità giusta e i nutrimenti necessari. E quando partite per le vacanze basta riempire il vaso fino all’orlo per potersi assentare 2-3 settimane. Anche i concimi sono superflui, bisogna però cambiare spesso l’acqua, una volta alla settimana o ogni 2, in modo che abbia sempre tutti i sali minerali.

Moltissime specie si prestano a questo genere di coltivazione, ma quella che dà in assoluto più soddisfazioni è il pothos (Scindapsus aureus). Basta qualche rametto e un po’ di pazienza per vederlo prosperare e moltiplicarsi. Non serve nemmeno cambiare spesso l’acqua, va solo rabboccata. Resiste in zone poco luminose ed è il primo della classe nel ripulire l’aria dagli inquinanti.

Una pianta molto elegante è la peperomia con le sue foglie tonde e succulente. È sufficiente un ramo, che spesso crea una suggestione orientale. Richiede una scrivania luminosa e che l’acqua sia cambiata almeno ogni due settimane.

Perfino la tradescanzia o erba miseria crea dei mazzi rigogliosi. Provate la varietà zebrina con le sue foglie striate sopra e rosse sotto: ci vuole un po’ di tempo prima che faccia le radici, ma poi i tralci colorati che ricadono sono davvero incantevoli. Naturalmente, serviranno dei ripiani da cui far ricadere i nuovi rami.