Sceglie il giorno della festa della donna, Silvio Berlusconi per l’apertura ufficiale della campagna elettorale del Popolo della Libertà. Dal palco del Palalido di Milano, l’ex premier e Gianfranco Fini parlano alle migliaia di sostenitori , circa 7 mila secondo gli organizzatori.Il Cavaliere, dopo accenni a primavere imminenti e auspici di “libertà”, ringrazia  “tutti coloro che, mettendo da parte gli egoismi, hanno rinunciato a parte della loro identità e al loro simbolo”. Definisce “fasulle” le indiscrezioni sui giornali sulle candidature del Pdl, ma conferma la decisione di portare in parlamento  “il 30% di donne e lo dice “oggi che è l’ 8 Marzo, e allora si scatena subito la corsa a dire che sono fidanzate mie e di Gianfranco”. Definire i nomi dei candidati, sottolinea, “é una cosa drammatica, perché devi selezionare il destino degli altri”. Si dice “addolorato” per gli esclusi ma spiega di aver dato la precedenza “a chi ha permesso la caduta del Governo” e a chi “ha lavorato in silenzio sul territorio”. Si dice “preoccupato” per le “aspettative” della gente: “penso che tutti pensino che abbiamo la bacchetta magica, ma purtroppo le bacchette magiche non ce le ha nessuno e noi siamo un po’ matti a voler governare dopo i disastri della sinistra, ma troveremo il coraggio perché abbiamo il dovere di farlo”. Ripercorre i punti salienti del suo programma (l’ abolizione dell’ Ici, la detassazione degli straordinari, le misure contro i clandestini) sottolineando che alcune di questi saranno fatti “certamente”, mentre gli altri (come la progressiva riduzione della pressione fiscale sotto il 40% o l’ aumento delle pensioni minime) dipenderanno dall’ andamento dell’ economia, dalla congiuntura e dallo stato di salute dei conti pubblici. Arriva il momento dell’attaco a Veltroni, il nemico: “la campagna elettorale della sinistra è quasi finita, sono terminati i fuochi di artificio di Veltroni”. Il leader del Pdl aggiunge: “ha detto vado solo, ma è stata una finta perché ha aggregato radicali e giustizialisti, e così si troveranno insieme cattolici e mangiapreti”. “Veltroni -aggiunge Berlusconi – l’ innovatore, Veltroni il giovane protagonista della politica, il sindaco moderno…”. Colui che, aggiunge “invece di laurearsi come me, che sono laureato, si è diplomato in fiction e non ha fatto niente altro che politica, dove è da 40 anni”. Si dice ottimista sull’ esito del voto (“il Pd è in regresso e noi non siamo mai scesi sotto i 10 punti di distacco”), dichiara che per la sinistra il programma è “solo carta straccia” (e con un gesto teatrale straccia alcuni fogli) e denuncia “l’ azione di disinformazione” e gli avversari che fanno circolare “sondaggi falsi e falsi malori”. “Facciamo del 13 aprile la nuova festa della liberazione dall’utopia, dagli inganni e dai fallimenti della sinistra – aggiunge Fini in uno dei passaggi – e certamente ci sono le condizioni perché tutto ciò accada e non perché lo dicono i sondaggi ma perché gli italiani sanno fare il paragone di come stanno oggi e come stavano prima”.