Il corso, che inizierà il 31 ottobre, si articola in quattro incontri (14, 21 e 28 novembre).
Gratuito, è aperto alle coppie che hanno intenzione di sposarsi, a quelle che lo sono già; come alle coppie che convivono e a quelle che stanno attraversando un momento di crisi.
Temi delle lezioni anti-divorzio sostanzialmente tre: giuridico, patrimoniale e psicologico.
E l’aspetto religioso? Non è previsto dal programma.
 «Si tratta – ci tiene a precisare l’assessora Trincanato – di un ciclo di lezioni volutamente laiche».
Coordinatrice del corso: l’avvocato Marcella Perrone. Il Comune investe nell’iniziativa 2.400 euro.
Ma come nasce l’idea di promuovere un’iniziativa di questo tipo?
«Dai dati – spiega l’assessore alle politiche sociali del Comune – che ci parlano di coppie sempre più in crisi».
 Calano i matrimoni: in Alto Adige lo scorso anno sono stati 1.914, di cui il 59,2% con rito religioso. L’età media degli sposi è di 34,9 anni per gli uomini e 32,1 per le donne. Aumentano invece le separazioni (660 nel 2006) e divorzi (429). Il 40% delle coppie separate in media ha alle spalle un numero di anni di matrimonio compreso tra 5 e 14.
«Non possiamo – dice Trincanato – far finta di niente anche perché il naufragio di un matrimonio ha conseguenze pesanti sulla società. Uomini e donne separati o divorziati si rivolgono quotidianamente ai nostri servizi sociali in cerca d’aiuto. C’è chi non ha più un alloggio dove andare a dormire; chi non arriva a fine mese dovendo far fronte a nuove spese; chi non sa gestire i figli che non hanno accettato la separazione dei genitori. Insomma, a farne le spese non sono solo i diretti interessati, ma anche i figli e i nonni chiamati in soccorso. Oltre, ovviamente, alle assistenti sociali subissate dalle richieste».
 Il corso dunque è una sorta di vademecum anti-divorzio?
«Lo scopo – dice il sindaco Luigi Spagnolli – è quello di rendere consapevole la coppia sulle conseguenze di certe scelte che hanno pesanti ripercussioni anche su quanti vivono accanto a marito e moglie».
Dopo il corso per insegnare alle donne ad andare in bici e mettere le catene, adesso il corso anti-divorzio: anche questo rientra nelle competenze del Comune?
«È un’occasione per spiegare agli aspiranti sposi e a quelli che lo sono già – dice Trincanato – le implicazioni giuridiche, patrimoniali e psicologiche di certe scelte. È giusto che il Comune, quale ente più vicino al cittadino, si occupi di queste cose. Sono certa che ci sarà un’alta partecipazione».