L’arte e la moda sono per voi un binomio imprescindibile? La creatività è un elemento essenziale nella vostra vita? O molto più semplicemente siete di passaggio nella splendida città di Parigi in questi giorni? Allora non potete rinunciare ad una visita al Centre Pompidou!

Nella suggestiva cornice del museo d’arte moderna di Parigi prorpio in questi giorni è stata allestita una prestigiosa mostra con la quale Benetton celebra i suoi primi 40 anni di attività.
Inaugurata il 6 ottobre, e visitabille fino al 6 novembre, la mostra Fabrica: Les Jeux Ouverts rappresenta una celebrazione della “factory” nata nel 1994 da un’idea di Luciano Benetton e Oliviero Toscani.

La mostra, organizzata dal Centre Pompidou, permette di scoprire alcuni importanti progetti nati a Treviso, sede originaria della Fabrica. Accompagnata da un ciclo di spettacoli musicali e da una serie di proiezioni cinematografiche, offre l’opportunità di esplorare le molteplici realizzazioni di questo centro sperimentale di ricerca artistica che ridefinisce da anni i confini tra arte e comunicazione.

Ripartita in quattro sezioni, la mostra intende offrire al pubblico la possibilità di approfondire i lavori di questo laboratorio aprendo al mondo le porte di uno dei più importanti centri culturali che lavora tra arte, moda e comunicazione.

Nella prima sezione si trova quello che si potrebbe definire il cuore pulsante di Fabrica: la comunicazione visiva. Grafica, fotografia e produzioni video, questi gli elementi più importanti.
La mostra presenta due importanti campagne globali di comunicazione: “Violence” (2004) per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e “Food for Life” (2003) per il Programma Alimentare Mondiale.

La seconda sezione si occupa dei reportage fotografici a tema (la famiglia, la morte, il clima, l’energia) realizzati in tutto il mondo e riuniti sotto il titolo “I See”. La sezione presenta inoltre un progetto realizzato in collaborazione con Reporter Senza Frontiere e Colors Notebook con il quale si intende dare voce a quanti generalmente è negata, attraverso una raccolta di testimonianze scritte di persone che abitano nei luoghi in cui la libertà di espressione è minacciata.

La terza sezione mostra le molteplici sperimentazioni interattive sia sensoriali che cognitive sviluppate dai team di Fabrica. Lo spettatore viene direttamente coinvolto attraverso suoni, colori e sensazioni che stimolano i prorpi sensi in maniera sempre differente.

L’ultima sezione della mostra, grazie ad una visita virtuale nella sua sede, rivela l’identità di Fabrica. I diversi progetti di cui si occupa, cercando però di dare importanza e rilievo al vario panorama di persone che compongono i team.