Non c’è negozio bio o supermercato che non abbia, nel reparto fresco, burger vegan già pronti. Solo ingredienti 100% vegetali per questi prodotti che abbinano gusto e sostenibilità e sono spesso presentati (e intesi) come sostituti della carne. Degli omologhi carnei hanno la stessa praticità e rapidità d’uso, la stessa forma che li fa scivolare dritti in un panino o al centro di un piatto. Contengono molte fibre e sono una valida soluzione vegetariana per secondi o piatti unici, se scelti con attenzione.

Quante proteine?
Le proteine nei burger vegan spesso sono meno di quanto si creda. Le fonti proteiche usate sono valide: farine di legumi, in particolare di piselli e soia ristrutturata, polpa di soia, proteine isolate di legumi, tofu e, in minor misura, tempeh ed hemp-fu, prodotto a partire dai semi di canapa. Se le fonti proteiche non prevalgono, cioè sono almeno pari o superiori rispetto ai carboidrati (dato verificabile in etichetta), il burger non è da considerarsi un piatto unico, ma un contorno, ideale per apportare fibre, vitamine e minerali.

Attenzione agli addensanti
Indispensabili per legare il prodotto e mantenere la consistenza in cottura, gli ingredienti addensanti non devono però essere in eccesso. Fiocchi disidratati di patate, farine e amidi di tutti i tipi possono aumentare l’indice glicemico; la metilcellulosa (E461) è una sostanza che può dare disturbi gastrointestinali ad alte dosi, e lo stesso vale per la gomma di xantano (E451). Niente di grave, ma qualcosa di più naturale è meglio. Tra i vari ingredienti da controllare in etichetta c’è anche l’olio. Verificate che non sia di palma, extravergine sarebbe il top.

Una scelta molto ampia
La scelta dei burger resta comunque molto alta: fagioli di vari tipi, lenticchie rosse, derivati della soia, il tutto ben mixato con verdure, cereali, ortaggi aromatici, erbe e spezie. Ci sono originali burger a base di alghe, ricchi di acidi grassi omega 3, e altri con il jackfruit, grosso frutto tropicale che una volta cotto ha un gusto che assomiglia alla carne. E a proposito di carne, i burger che più la ricordano vengono colorati in modo naturale con il succo di barbabietola. Altri mimano il sapore della carne aggiungendo un complesso chimico ricco di ferro ma estratto da vegetali. Ma davvero dobbiamo cercare questo sapore in una pietanza a base vegetale? Alcuni produttori non la pensano così, e dichiarano espressamente che i loro prodotti non hanno quel gusto. A voi la scelta.

Burger vegan in tutte le salse
Infinite le possibilità di contorni per i burger: scarola con olive e pinoli, ravanelli o daikon affettati, crauti, zucca al forno, radicchio alla griglia, barbabietole arrosto… Ma con i burger, a fare la differenza sono le salse, a partire dal semplice avocado frullato. Ecco qualche idea, con ricetta per 2 persone

Maionese con…
Arancia. Mischiate due cucchiai di maionese con poco succo d’arancia.
Sottaceti. Aggiungete a due cucchiai di maionese due cipolline o due cetriolini tritati e un cucchiaio di senape.

Yogurt come base
Mescolate 100 g di yogurt anche veg con mezzo cucchiaio di succo di limone e uno o due cucchiai di prezzemolo tritato, oppure con un cucchiaino di curcuma o uno di paprica.

Mandorle e carote
Mescolate due cucchiai di burro di mandorle con una carota lessa frullata e poca acqua. Completate con il timo.

Hummus e barbabietola
Mischiate quattro – sei cucchiai di hummus con un quarto di barbabietola frullata e maggiorana. Ideale rendere più nutrienti burger poco proteici.