CANTON TICINO: IL REGNO DEI CARNEVALI. Dal famoso Rabadan di Bellinzona alla Stranociada di Locarno. Musica, cortei, balli in maschera e piatti tipici per dimenticare problemi e guai.

Torna in Canton Ticino la festa più divertente dell’inverno: il Carnevale! Musica di bande (dette Guggen), balli in maschera, coriandoli, cortei colorati e fracassoni con i carri che mettono alla berlina politici e VIP. L’allegria si sposa alla trasgressione e per qualche ora si dimenticano problemi e guai. Il re dei Carnevali ticinesi è senza dubbio il Rabadan di Bellinzona. Ma non sono solo i centri a tingersi dei colori del carnevale: ogni paese, ogni località festeggia a modo suo!

Il Re Rabadan festeggia!
Rabadan | Bellinzona, 04.02 – 09.02.2016

Il grande appuntamento del Rabadan si ripete per il 153esimo anno e regala l’occasione per trascorrere nella capitale i giorni più divertenti dell’anno. Il carnevale comincia giovedì 4 febbraio con la consegna delle chiavi a Re Rabadan, il regnante ticinese più famoso, dopo di che la festa può iniziare. Venerdì si tiene la sfilata mascherata dei bambini delle scuole elementari e materne del bellinzonese. Sabato l’esibizione musicale delle allegre Guggen ticinesi e di oltre San Gottardo. La domenica, giorno di Carnevale, Bellinzona ospita l’atteso “Grande Corteo Mascherato”, al quale partecipano duemila comparse, che animano una sfilata umoristica di musiche, carri e gruppi, nella più sana tradizione del Carnevale di Re Rabadan.
Il tutto è accompagnato da molti eventi collaterali come il concorso per la migliore maschera, il tiro alla fune e decine di bancarelle dove mangiare, bere e ballare fino alle prime ore del mattino.

Stranociada
Carnevale | Locarno città vecchia, 05-06.02.2016

Il nome del carnevale la dice lunga… Stranociada si potrebbe infatti tradurre come la notte dove non si chiude occhio. Un appuntamento amato dalla popolazione locale così come dalle oltre 7000 persone che ogni anno giungono a Locarno per godere di  una intera notte piena di divertimento. Sin dal lontano Ottocento, nella Città Vecchia, ogni anno si ripete la magia del Carnevale tra musica, tradizioni e tanta allegria.
La tradizione vuole che il tutto abbia inizio di venerdì, con i concerti delle “Guggen”. All’una di notte avviene la premiazione con ricchi premi e la sfilata di tutti i partecipanti in piazza San Antonio. Le molteplici tendine, sparse qua e là, invitano ad una sosta gustosa tra specialità locali e altre leccornie. Il sabato si torna tutti in piazza San Antonio per gustare il risotto con luganighe. E per più piccini non mancano giochi ed animazioni.  di quest’anno è il concorso dei bambini del sabato pomeriggio: le tre mascherine più belle verranno premiate da un’apposita giuria.

Risotto per tutti.
Carnevale | Ticino

Il carnevale è tradizionalmente legato al divertimento e sinonimo di sregolatezza, trasgressione e di eccessi. In una società contadina quale era quella ticinese fino alla metà circa del 20° secolo, questo si traduceva soprattutto in un’alimentazione più abbondante, anche perché il periodo precedeva la Quaresima, tempo di grande rigore e austerità anche a tavola. Il piatto tradizionale del Carnevale era il risotto accompagnato dai prodotti della mazza, specialmente le luganighe. Anche oggi è il risotto a farla da padrone. Solitamente è servito gratuitamente sulle principali piazze cittadine il martedì grasso. Ad Ascona, ad esempio, la tradizionale risottata si terrà in piazza G. Motta.

Le specialità di Carnevale.
Ravioli di carnevale | Ticino

Il carnevale è un periodo di baldoria festiva da celebrare anche a tavola… E allora via alla carrellata di dolcetti rotondi, quadrati e triangolari, che sfrigolano allegramente nell’olio e rotolano nello zucchero per deliziare la popolazione in festa. Dai ravioli della valle di Muggio fino a quelli di Tesserete, dalle frittelle di Pazzallo danzando fino alle “ciaciar da la nona”… le occasioni per accumulare calorie non mancano di certo.
Queste ricette hanno in comune la frittura, una tradizione antichissima. Il motivo per cui i dolci di carnevale erano fritti è da legare a questo specifico momento dell’anno: il periodo della cuccagna, quando si mangiavano pietanze molto ricche e grasse per prepararsi alla Quaresima. In Ticino i dolcetti venivano preparati nei primi giorni di carnevale e, una volta fritti, si mangiavano nei giorni a venire, freddi o ripassati nel burro fuso. Nelle case erano serviti a fine pasto o per merenda, nei grotti si accompagnavano a un tazzin di vino. Oggi sono in vendita un po’ in tutto il Cantone durante il periodo di Carnevale.