Diretto da Pino Strabioli e adattato da Anna Mazzamauro, protagonista insieme a Corrado Tedeschi, lo spettacolo conserva tutto il fascino dell’originale testo degli anni ’60, incentrato sulla storia d’amore fra due star del teatro: lui è George Bernard Shaw, romanziere, commediografo e critico, uomo carismatico ma spinoso,  e lei è la bellissima Stella Patrick Campbell, vera e propria diva osannata dal pubblico, cagionevole di salute ma ricca di temperamento e personalità.  I due amanti si scrissero lettere per oltre quarant’anni, confessandosi passioni e debolezze, sogni, disvelamenti, il racconto di una vita in biglietti d’amore che con il passar degli anni si trasformò in un gioco stanco tra due vecchi leoni. Il loro epistolario, oltre ad essere un duello all’ultima parola, è anche un’avvincente ricostruzione della storia a cavallo fra le due guerre, ma soprattutto una porta aperta sul segreto mondo del teatro e della rappresentazione, di se stessi innanzitutto. Partendo da questa suggestione, Anna Mazzamauro ha liberamente adattato il testo originale, trasformandolo in un vero e proprio omaggio al teatro e al mestiere d’attore, che incorpora dentro di sé due piani narrativi: la lettura dell’epistolario e la contemporanea messa in scena dello spettacolo di Kilty, tra passato e presente, realtà e finzione, delicatezza, dramma e improvvisa ironia.  Anche le scene di Alessandro Chiti evidenziano questo doppio piano drammaturgico: il palco ospita infatti due confortevoli camerini in cui Anna Mazzamauro e Corrado Tedeschi battibeccano prima della rappresentazione,  mentre verso il fondo si intravede, attraverso un gioco di trasparenze, un palcoscenico con sipario di velluto rosso.  Abbandonata quindi l’idea originale di un palcoscenico arredato da due soli leggii, restano intatti lo spirito e l’intelligenza del testo: “…caro bugiardo che sei in ciascuno di noi, non credere di essere un bravo bugiardo solo perché non arrossisci quando dici che sei rimasto ancora senza benzina, o di essere sincero solo perché le tue parole sono veridiche. Che tu menta per necessità o per gioco, per compassione o per professione; che tu sia astuto come Ulisse, che tu sia ingenuo come Pinocchio, scoprirai di essere solo un dilettante”.  Roma.Teatro Ghione
Via delle Fornaci, 3
06-6372294 www.ghione.it