Il 72% degli italiani ha come hobby cucinare e il 24% sogna di poter diventare famoso grazie ai fornelli. La “chef-mania” ha ormai contagiato tutta l’Italia e specie in occasione delle feste e delle ricorrenze, risultano davvero pochi quelli che non si cimentano a “spadellare”. E le ricette? La maggior parte dei nostri connazionali (76%) fa riferimento a quelle suggerite nei programmi televisivi di genere, il 61% le apprende dai siti e dai blog in Rete, e solamente il 45% si affida ancora ai parenti più esperti in materia culinaria.  E’ quanto emerge dal sondaggio pubblicato sul numero del magazine VdG, i Viaggi del Gusto, distribuito in questi giorni in edicola e sugli aerei della compagnia Air One.  Per gli italiani, secondo il rilevamento, la cucina è un modo per esprimere la propria creatività ma anche un hobby “scacciapensieri” utile a liberare la mente da stress, noia e tensioni personali e lavorative. Tutti (o quasi) sognano comunque di emulare le gesta e i successi delle nuove star dello spettacolo in divisa stellata e cappello da cuoco che impazzano sui media e nei reality gastronomici.  Ma questa “chef-mania” è una tendenza destinata a durare nel tempo o solo un fenomeno mediatico passeggero? L’indagine di VdG magazine cerca di rispondere a questa domanda e capire se davvero i media, tv e web, possano sostituire l’insegnamento e la formazione professionale in cucina.  Non è certamente convinto il “decano” della cucina italiana Gualtiero Marchesi, il quale si scaglia contro la cucina-entertainment affermando che «agli chef di oggi non viene chiesto di saper cucinare, ma solo di far sognare la gente dagli schermi televisivi, dal web e negli show-cooking. Ma mettere le mani tutti i giorni nella cucina di un ristorante – aggiunge il maestro – è un’altra cosa». Sulla stessa lunghezza d’onda è la cuoca televisiva del programma di punta Rai La Prova del Cuoco Anna Moroni, la quale spiega il successo della trasmissione condotta da Antonella Clerici con il fatto che «La Prova del Cuoco si rivolge alla gente “normale” che vuole avere qualche consiglio in cucina».  Nello speciale di VdG c’è spazio anche per la testimonianza della figlia di Ave Ninchi, antesignana delle trasmissioni culinarie in tv con il suo “In tavola alle 7” del 1976 e per un’intervista alla “regina del cucina 2.0” Sonia Peronaci, seguitissima food blogger e ideatrice del fenomeno Giallo Zafferano, sito web di video ricette da 1 milione di contatti al giorno. Anche la Peronaci, malgrado abbia fatto dei new media il suo punto di forza, sostiene che «la cucina gastro-chic esaltata dai reality e quella da intrattenimento della tv è costruita ad arte ed è lontana dalla gente comune. Noi, di Giallo Zafferano – spiega – proponiamo semplicemente ricette facili, veloci e sfiziose. Il nostro target sono i single, le famiglie meno abbienti e coloro che vogliono cucinare con un occhio al portafogli. Gli chef? Io non li frequento, non mi interessano, la cucina vera è un’altra cosa».