Cambia la filosofia della chirurgia estetica per il ringiovanimento del volto: la via per la bellezza passa dalla multidisciplinarietà. Per la prima volta in Italia, chirurghi plastici, oculisti e dentisti hanno condiviso esperienze e professionalità al secondo incontro internazionale sulla chirurgia estetica del volto che si è svolto a Bologna nel Palazzo Re Enzo di piazza del Nettuno.  Per contrastare i segni del tempo “dallo sguardo al sorriso”, come recitava il titolo del convegno, occorre tenere presente diversi fattori che solamente un approccio multidisciplinare può garantire. «Il congresso ha raggiunto lo scopo di raccogliere per la prima volta chirurghi, oculisti e odontoiatri e di offrire uno spazio di confronto il più esteso possibile per affrontare l’invecchiamento del volto in modo complessivo», spiega Alessandro Gennai, chirurgo estetico di Bologna, tra i responsabili scientifici dell’incontro. «La bellezza è frutto di un delicato equilibrio tra volumi e proporzioni: non serve eliminare le rughe se il sorriso è spento; non serve togliere le borse sotto agli occhi se invece i segni del tempo sotto al mento restano decisamente visibili».  Se esiste un invecchiamento dei tessuti e delle ossa, esistono anche regole che determinano la bellezza dei denti. Sguardo e sorriso sono infatti profondamente correlati: entrambi sono tra i principali mezzi per comunicare con gli altri, per trasmettere uno stato d’animo o per far capire un malessere.  A parità di sorriso, è lo sguardo che determina la chiave di lettura: se si vuole esprimere felicità, benessere, oppure ironia o altro. Alla base ci deve essere equilibrio; alla base, è la struttura ossea che deve essere proporzionata. «Non c’è un bel sorriso o un bello sguardo se lo scheletro del volto non è in armonia», continua Gennai. Ecco quindi l’importanza della chirurgia ricostruttiva nel riequilibrare un viso partendo dallo scheletro. Inoltre, «lo sguardo, che rappresenta lo specchio dell’anima, necessita di una serie di accorgimenti che non possono essere affrontati con leggerezza», precisa Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico di Genova e tra i responsabili scientifici dell’incontro internazionale. «Lo sguardo è anche una delle prime zone a risentire dei processi di invecchiamento: il ruolo dell’oculista, o meglio dell’oculoplastico, è quello di intervenire ristabilendo il giusto equilibrio per restituire serenità allo specchio dell’anima. Inoltre, in alcuni casi, l’inestetismo è segno di patologie e disfunzioni che possono anche influire sulle capacità funzionali dell’occhio».  Non ultimo, il sorriso: parte delicata quanto troppo spesso sottovalutata. Non basta infatti avere dei bei denti, proporzionati tra loro e bianchi, ma questi devono essere in armonia con il resto del volto. Fondamentale è l’asse dentale e il posizionamento rispetto alle labbra. Esistono regole precise di bellezza che possono essere rispettate attraverso tecniche minimamente invasive. Un solo esempio: la definizione degli incisivi può migliorare  il sorriso nel suo complesso perché va ad influire anche sul labbro superiore dando profondità e volume. «L’importante –conclude Bernardini- è riuscire ad approcciare il volto da un punto di vista interdisciplinare perché con la professionalità di ciascuno e lo scambio di informazioni permettono di intervenire nel modo più corretto possibile».