A rivelarlo è un’indagine demoscopica commissionata dalla Fondazione Diritti genetici all’Istituto di ricerca Demopolis ed effettuata su un campione di oltre 1.500 persone: il 78% degli italiani è nettamente contrario agli alimenti Ogm, appena il 4% si dichiara favorevole senza remore, mentre il 18% richiede garanzie sull’assenza di rischi per la salute e per l’ambiente.Prima ragione di contrarietà, il timore per la salute, avvertito nel 65 %, tant’è che ben il 90% non comprerebbe mai alimenti che contengono organismi geneticamente modificati.Dall’indagine è emerso, infatti, che gli italiani si dichiarano interessati alla qualità del cibo e al rapporto tra alimentazione e salute, specie le donne che hanno  superato i 50 anni. Nella scelta di prodotti agroalimentari, inoltre, la variabile di costo resta proritaria per il 68% dei consumatori, subito seguita dalla ricerca della qualità e dalla verifica della provenienza geografica dei prodotti.Ma, a fronte dell’interesse per la qualità del cibo e per il rapporto tra alimentazione e salute, gli italiani bocciano il livello attuale di informazione fornito dai mass media: il 42% la giudica mediocre, il 24% insufficiente. In generale, l’80% degli intervistati vorrebbe avere la possibilità di seguire rubriche settimanali informative su questi argomenti.Sotto accusa anche la carta stampata che, secondo l’indagine 2007 promossa dalla Coalizione ‘ItaliaEuropa Liberi da Ogm’, propone informazione discontinua e poco approfondita sull’argomento. A questo proposito, il Presidente della Federazione nazionale della Stampa (Fnsi) Roberto Natale, ha detto: “é prevalsa la dimensione politica della questione, altre volte quello dello ‘strano ma vero’, con la cronaca che sul ‘cosa finisce nel piatto’ sembra aver perso il metro della rilevanza sociale”.