Alla base di una pelle sensibile c’è sempre una sofferenza epidermica che si esplicita in varie manifestazioni: dalla presenta non grave di rossori e couperose a quella di dermatiti atopiche e da contatto. Il più delle volte è proprio una situazione di secchezza cronica che può determinare o sfociare in un’ipersensibilità acuta.
Occhio, dunque: se l’epidermide da molto secca comincia a lanciare segnali come pruriti diffusi, desquamazione e la sensazione che, anche dopo la crema, “tiri”, c’è qualcosa (se non tutto) da rivedere nel menu cosmetico, ma anche nell’alimentazione e nelle più banali abitudini quotidiane.
Quando la cute si trova in stato di alta intollerabilità il film idrolipidico viene progressivamente distrutto. Gli effetti riguardano: l’accresciuta perdita d’acqua, l’eccessiva permeabilità delle pelle e quindi tasso di penetrazione maggiore delle sostanze irritanti. Diventando più sottile lo strato corneo, poi, si inceppa anche il sistema di riparazione, con un inevitabile inaridimento della cute e un aumento della vasodilatazione, causa a sua volta di infiammazioni, edemi e arrossamenti.
A peggiorare le condizioni di una pelle sensibile non sono solo smog e stress, ma anche sbalzi climatici e sole in dosi massicce. Bisogna ricordare tuttavia che allergie e intolleranze sono spesso la conseguenza di un uso/abuso di cosmetici non adatti al tipo di pelle. Persino la sovrapposizione di più prodotti nell’arco della giornata può scatenare reazioni inaspettate e incontrollabili. Dato l’aumento delle allergie e sensibilizzazioni cutanee è sempre più importante scegliere prodotti il più possibile puri. Quindi non solo realizzati con ingredienti super selezionati, ma anche “lavorati” seguendo precisi protocolli. In una parola formule minimaliste: composte al massimo da 15 ingredienti e con una spiccata predilezione per l’acqua termale che, mentre lenisce, restituisce alla cute il giusto grado di acidità.
Ottima scelta quella di orientarsi verso specialità cosmetiche “pulite”, cioè senza profumo, senza conservanti, senza alcool e senza tensioattivi, ovvero agenti lavanti. La formula doc sarebbe questa, anche se il cosmetico anallergico non esiste. Tutto può in teoria irritare o innescare strane reazioni a livello epidermico, così non sono da escludere tutte le sostanze attive di origine naturale.  Prodotti di tale scelta “sensibilizzante” sono creme dermocompatibili, nella cui composizione mancano cioè oli minerali (paraffina, vaselina), derivati dalla lavorazione del petrolio. Queste sostanze, infatti, si rivelano occlusive per certi tipi di pelle. Lo stesso vale per il propilenoglicole, il solvente che solitamente si utilizza per la preparazione degli estratti vegetali. E ancor di più per i siliconi. Nelle creme dalla formulazione affine al derma si trovano solo oli vegetali.
Al di là del menu cosmetico a prova di sensibilizzazione è fondamentale dare un supporto alla pelle anche dall’interno con un’assunzione quotidiana di vitamina C, bioflavonoidi, oligoelementi, nutrienti tutti in grado di favorire un effetto calmante disarrossante e, nello stesso tempo, capaci di ripristinare i giusti ritmi della microcircolazione cutanea.