Si è guardato a lungo il burro di arachidi con sospetto, perché baluardo degli stravizi “junk” d’Oltreoceano. D’altronde il panino preferito di Elvis Presley, non propriamente il guru della detox, era farcito con burro di arachidi, marmellata, bacon e banana. Ora invece è sul vassoio della colazione healthy insieme a cereali integrali e yogurt biologico. A cosa dobbiamo questa redenzione? Ad un cambio di paradigma: i burri di semi oleosi e frutta secca non sono più sinonimo di un grosso, grasso snack industriale addizionato di zuccheri, coloranti e altri additivi, ma di un alimento sano e altamente nutritivo che può arricchire la dieta con le sue proprietà benefiche. Senza nessuna aggiunta e biologico. Puro.

Dal burro di arachidi alla tahina, dalla tahina al burro di semi di chia
burri di semi oleosiSdoganati i burri di frutta secca a guscio, burro di arachidi in primis, seguito a ruota dai burri di anacardi, mandorle e nocciole, si è iniziato ad esplorare il mondo dei burri di semi oleosi. I punti in comune sono molti, sia sotto il profilo nutrizionale che li vede ricchi di acidi grassi polinsaturi e di proteine, che per la resa finale: gli oli contenuti al loro interno fuoriescono durante un processo di macinazione prolungato, dando vita ad una pasta densa, liscia e lucida.

A dirla tutta, i burri di semi oleosi non sono una novità: conoscerete la tahina (tahin, tahini), ovvero la crema di semi di sesamo, ingrediente fondamentale per un hummus da manuale, ma forse siete meno pratici con il burro di semi di girasole, noto negli U.S.A come “sun butter”. Si è anche andati oltre, fino ad arrivare al burro di semi di chia, un alimento quasi sconosciuto fino ad un pungo di anni fa. Perché limitarsi?

I burri di semi oleosi che si stanno facendo strada e come sceglierli
Vitamine, minerali, acidi grassi polinsaturi essenziali Omega-3 e Omega-6, fitoestrogeni e proteine accomunano i burri di semi oleosi che si stanno facendo strada nel mercato degli alimenti alternativi. Oltre al burro di semi di sesamo e di girasole vi capiterà di incontrare il burro di semi di zucca, di canapa e di chia. Sì, ma come lo scelgo? Preferibilmente biologico e composto al 100% da semi, senza nessuna aggiunta, tenendo presente che il burro di semi di chia viene “tagliato” con altri semi o, più frequentemente, con la frutta secca a guscio, per migliorane la consistenza e il sapore. Alcuni burri di frutta secca e semi riportano la dicitura “a crudo”: significa che tutto il processo di produzione avviene a freddo, spesso con macinazione a pietra, in modo da preservare il sapore originale del seme e le sue proprietà.

Come fare in casa un buon burro di semi oleosi
Gli step per autoprodurre un buon burro di semi oleosi sono pochi ma fondamentali, eccoli.

1- La tostatura è caldamente consigliata

La materia prima prescelta andrebbe leggermente tostata, al forno o in padella, per ottenere un risultato più liscio e vellutato e per conferire un piacevole retrogusto “noccioloso” al burro. Se invece desiderate un burro a crudo, saltate questo passaggio e passate direttamente alla macinazione.

2- Macinare nel frullatore

Dotarsi di un frullatore potente (valutate i watt e i giri al minuto, oltre alla presenza di 4 o sei 6 lame in acciaio inox) vi permetterà di azionarlo ad alta potenza per ridurre i semi in una farina sottilissima, impiegando non più di un paio di minuti.

3- Frullare lentamente

A questo punto, abbassate la potenza del frullatore per evitare l’effetto vortice che spara il contenuto del boccale sui bordi, attendete che la farina diventi una pasta e, successivamente, una crema liscia. A seconda della performance del vostro frullatore, ci vorranno dai 3 ai 15 minuti.

4- Conservare nel modo giusto

All’interno di un contenitore in vetro con coperchio per circa un mese, se viene riposto in frigorifero. In dispensa per non più di una settimana.

Come usare il burro di semi oleosi in cucina
Vantaggio: i burri di semi oleosi funzionano sia nelle ricette dolci che in quelle salate. Sul pane caldo con la marmellata, per variegare lo yogurt, nei frullati, come alternativa al burro vaccino nei dolci da forno, per guarnire i pancake, per legare le barrette energetiche fatte in casa e anche come topping per il gelato. Nella versione salata i burri di frutta secca sono una base perfetta per i dressing destinati a verdure cotte e crude, per le salse e i sughi corposi, per mantecare il risotto ed insaporire i panini. Ricordandosi di estrarli dal frigorifero con qualche minuto di anticipo perché ritornino alla consistenza originale e di mescolarli nel caso in cui l’olio salga in superficie.