Scritta per Marta Abba, Come tu mi vuoi è la sola commedia di Pirandello ambientata almeno parzialmente fuori d’Italia – il prim’atto si svolge infatti a Berlino, nella Berlino degli ultimi anni venti, quella dei cabaret di Grosz e Kurt Weill, dove il drammaturgo soggiornò a lungo.
Qui la protagonista, una donna che l’autore chiama l’Ignota, balla e intrattiene i clienti in un locale equivoco, ma in realtà è mantenuta da un ricco e vizioso scrittore che la soffoca con le sue ossessioni. L’occasione per sfuggire a costui e alle ambigue profferte delle giovane figlia di costui, anch’essa innamorata di lei, si presenta all’Ignota quando uno sconosciuto, un italiano, riconosce o crede di riconoscere nella donna la moglie di un suo amico, scomparsa dieci anni prima durante la Grande Guerra, quando le truppe austrogermaniche invasero il paesino friulano dove la coppia abitava, saccheggiando la loro casa…
Ispirata dal caso Canella‐Bruneri che furoreggiava al tempo in cui la commedia fu scritta, Come tu mi vuoi ha una struttura molto compatta, composta com’è da questo antefatto torbido e misterioso – l’azione si risolve addirittura con un colpo di rivoltella – e poi da
una lunga conclusione, ovvero il secondo e il terz’atto che si svolgono senza soluzione di continuità, alcuni mesi dopo, in una villa friulana. Qui si cerca di stabilire definitivamente l’identità dell’Ignota mediante una sorta di processo familiare non privo di colpi di scena. Secondo il suo solito, Pirandello lascia che le cose si chiariscano gradualmente, tenendo lo spettatore il più possibile all’oscuro di quello che veramente accade e poi da ultimo sorprendendolo con un finale ambiguo, che ribadisce l’impossibilità di raggiungere una
verità che valga per tutti.
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50
06. 8068723169925819/ 06.6794753
Prezzi: da € 32 a € 12
Orari: dal martedì al sabato ore 21, 2° mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17




