Messo in scena per la prima volta a Londra nel 1974, è ormai ritenuto un classico del teatro brillante inglese. Si tratta di una commedia composta da 5 atti unici (dei quali ne saranno interpretati 4) collegati tra loro da un sottile filo conduttore rappresentato dal ruotare di personaggi curiosamente ricorrenti tra un atto e l’altro nonché dai temi trattati, che attengono alla realtà dei difficoltosi rapporti interpersonali, ai codici di comportamento sociale, all’incomunicabilità tra gli individui.

Così nel primo atto “Figura materna”, una casalinga imprigionata dalla maternità piccolo borghese, non riesce a vedere altro che bambini intorno a sé, finendo col trattare come tali anche gli adulti, che finiscono per esserle accondiscendenti (teatro dell’assurdo), mentre il marito di costei, protagonista del secondo atto, “Al bar”, rifugge la situazione assentandosi per lavoro e tentando goffamente di sedurre, con l’ausilio di qualche bicchiere in più, una refrattaria ragazza incontrata in un bar di una sperduta cittadina di provincia.

Il terzo atto “Tra un boccone e l’altro” è una performance di teatro sperimentale ambientata in un ristorante, dove il pubblico assiste all’evolversi di due crisi coniugali, sentendo brandelli di conversazioni attraverso le orecchie di un impassibile, e un po’ surreale, cameriere.

Nel quarto ed ultimo atto , “Due chiacchiere al parco”, d’ispirazione beckettiana, cinque personaggi cercano invano di fuggire la solitudine sperando di trovare nel vicino di panchina qualcuno di solidale ai propri drammi esistenziali.

I personaggi, ignari del ridicolo che li caratterizza, vengono esaminati con uno sguardo attento alla loro sostanziale impotenza a comunicare, alla banalità della vita quotidiana, alla solitudine che regna sovrana nella vita di ognuno. Argomenti che sembrerebbero adattarsi più ad un dramma che ad un’opera comica, ma è caratteristica dell’autore quella di creare situazioni paradossali e giocare col teatro dell’assurdo per affrontare con umorismo sottile ma coinvolgente tematiche serie come la precarietà del matrimonio, i problematici rapporti tra uomini e donne, l’egoismo e il narcisismo delle nevrosi.