La fanciulla in questione, costretta a vivere in un paese nordico, si riferiva all’Italia. Ma in Italia, i limoni dalla polpa più succosa e dolce, privi di semi, con un profumo intenso e da sapore inconfondibile crescono in una zona precisa: quella di Sorrento. Eppure le origini di questa pianta sempreverde sono asiatiche, forse indiane. Portato in Palestina dagli Ebrei e giunto a Roma durante l’Impero, il limone era considerato già nell’antichità una medicina: i dottori suggerivano la cura dei limoni per guarire le ferite, curare l’influenza e la gastrite. Oggi il derivato più famoso e godereccio del limone di Sorrento è il limoncello, liquore distillato dalla buccia dell’agrume. Ottimo digestivo naturale se servito freddo, il limoncello diventa una bibita gustosa e dissetante aggiunto all’acqua tonica, o un fantastico long-drink versato nello champagne. Favoloso nel sorbetto e splendido per insaporire macedonie e dolci. Resta inteso che sia limoncello fatto con il limone di Sorrento: Coltivato su terreni a base di tufo, accarezzato dall’aria e riscaldato dal sole del Golfo di Napoli, il frutto maturato da queste parti si arricchisce di quel particolare nonsochè che non si trova in altre qualità di limoni. Come si prepara. Frutto di una tradizione antica, il limoncello non ha una data di nascita precisa, né una ricette ufficiale: ogni donna ha la sua. Quella che vi suggerisco è una delle tante. Sbucciate 6 limoni biologici, mettete la buccia in mezzo litro di alcool puro 95° e lasciatela in infusione per 48 ore. Trascorso questo tempo, fate bollire 800cc di acqua, aggiungete 300g di zucchero, mescolate e fate raffreddare. Aggiungete lo sciroppo all’infuso e filtrate. Lasciate riposare il liquore un paio di giorni in un luogo buio. Sorseggiatelo ghiacciato nelle calde serate estive!